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LA PET THERAPY BASATA
SULL’INTERAZIONE UOMO-ANIMALE E’ CO-TERAPIA RIABILITATIVA
PER ANZIANI E VALIDA OPPORTUNITA’ PER BAMBINI CON DIFFICOLTA’
DI SOCIALIZZAZIONE
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Era risaputo che la Pet Therapy
(ossia la zooterapia, impiegata per la prima volta intorno al 1960 dal
psichiatra infantile Boris Levinson) basata sull’interazione uomo-animale,
fosse una co-terapia di integrazione e sostegno a tradizionali cure e
contribuisse in modo significativo a migliorare le condizioni di tanti
pazienti affetti da problematiche psico-relazionali o motorie. Attualmente
la pet therapy trova applicazione in svariate situazioni socio-assistenziali
(ospedali, case di riposo, comunità di recupero, etc.) ed oltre
ai diffusi cani e gatti, vengono utilizzati i cavalli (Ippoterapia), gli
asini (Onoterapia) e i delfini (Delfinoterapia).
Un ulteriore riconoscimento al ruolo della pet therapy è emerso
recentemente anche in un incontro internazionale, tenuto nel capoluogo
sardo. Il comitato scientifico della “Comunità mondiale della
longevità” -a cui aderiscono le province di Cagliari e dell’Ogliastra
con le principali “aree della longevità” della Corea
e del Giappone (Okinawa)- ha infatti evidenziato l’utilità
della co-terapia “per gli anziani che devono intraprendere un’attività
riabilitativa”.
Nell’occasione Roberto Pili, presidente del Consiglio provinciale
di Cagliari, ha ribadito che “l’assistenza agli anziani ha
bisogno di un approccio multidisciplinare” e di un rinnovato impegno
scientifico culturale ed istituzionale. Proprio a partire dal 2012, “Anno
europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra
le generazioni”, è importante attivare tutte le possibilità
di assistenza e di miglioramento di qualità della vita per le persone
anziane ed ultra anziane. Gli ultimi dati demografici, diffusi dalla Commissione
europea, rilevano una sempre più crescente percentuale di popolazione
europea oltre i 65 anni.
La pet therapy con l’impiego di cani “terapeuti”, secondo
uno studio condotto dall’Istituto Zooprofilattico della Sardegna
e dalla facoltà di Veterinaria dell’Università di
Sassari, si è dimostrata anche una risorsa di evidente benessere
per i dieci pazienti della Casa Serena turritana, con problemi psichiatrici,
neurodegenerativi, motori e difficoltà di socializzazione, coinvolti
in un progetto-studio della durata di otto mesi. Un ulteriore conferma
della “validità della terapia assistita dagli animali”.
Nell’ambito dei servizi socio-assistenziali si sta affermando anche
l’impiego terapeutico dei tipici asinelli sardi che stimolerebbero
“lo sviluppo psico-emozionale e psico-cognitivo del bambino”.
L’onoterapia, già ampiamente utilizzata da diversi anni in
Francia e Inghilterra, mentre in Italia è impiegata solo in rari
centri, rappresenta “una valida opportunità terapeutica che
merita di essere ulteriormente approfondita in contesti strutturati”.
(26-10-2012) |