O=================================O
////////////////////////////
SA BERRITTA E IL VESTITO TRADIZIONALE MASCHILE
////////////////////////////
I
tradizionali costumi sardi, ormai indossati solamente in occasione di
feste popolari, sono spesso distintivi da paese a paese. Nell’ampia
varietà dell’abbigliamento femminile si caratterizzano con
originalità per la vivacità dei colori e ricchezza ornamentale
in filigrana; quello maschile si contraddistingue per il carattere più
austero.
L’abito maschile, nella sua composizione di base, si compone di
“camicia, corpetto e giubbetto abbinati ai calzoni a gonnellino
e di tela infilati nelle uose (ghette)”, ma è certamente
il classico copricapo de sa berritta -solitamente confezionata con panno
di colore nero o in stoffa di orbace- ad assurgere a simbolo essenziale
e caratteristico del costume tipico.
Sa berritta “ha struttura tubolare tronco-conica”, con una
lunghezza variabile dai 50 ai 100 centimetri (berritta curtza / berritta
longa) e s’indossa, a seconda della consuetudine e tradizione locale,
con la punta ricurva in avanti, di fianco o lasciando ricadere l’estremità
dietro le spalle.
Il costume maschile, le cui caratteristiche generali hanno uniformità
in tutte le aree dell’Isola, rappresenta il carattere austero e
fiero della Sardegna. Gli indumenti del vestito tradizionale maschile,
oltre alla rappresentativa berritta (anche in panno rosso), sono su bentone,
su zippone o su cosso, sos cartzones, sas ragas, su gabbanu e sa tzamarra
(la mastrucca: antichissimo indumento usato dagli indomiti sardi dell’interno
e di cui fa riferimenti sprezzanti il “colonizzatore” romano
Cicerone; nei suoi scritti e nel patrocinare il magistrato disonesto Marco
Scauro “rivelò la sua fegatosa ostilità contro l’sola
tutta”.). I costumi che oggi conosciamo sono immutati dalla seconda
metà dell’Ottocento e solo in alcuni casi variano in minimi
particolari. (01-03-2011)
|