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//////////////////////////// SU CASU MARTZU: PRELIBATEZZA ALIMENTARE DELLLA TRADIZIONE SARDA CON DETRATTORI DA GUINNESS DA PRIMATI ////////////////////////////
Tra i prodotti agroalimentari tradizionali sardi (P.A.T.) -riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali- l’ampio campionario di formaggi ha una posizione di assoluto rilievo e rappresentanza. Non poteva essere altrimenti in relazione alla storica economia a carattere pastorale che caratterizza la Sardegna con il suo inestimabile patrimonio ovino e la significativa produzione di latte vaccino. In elenco figura,
naturalmente, anche il particolare formaggio casu martzu, che a seconda
delle diverse aree linguistiche e storiche dell’Isola è conosciuto
con il nome di c. frazigu, c. fatu, c. fatitu, c. giampagadu, c. modhe,
c. patitu o hasu muhidu. Il formaggio pecorino con i vermi -“modificato”
dall’intervento della mosca casearia (Piophila casei) è “casu
chi si che ammòdhigat e si faghet àspidu e meda licantzu;
bonu, mascamente, pro rebotas in cumpanzia!”- considerato una originale
prelibatezza agroalimentare della tradizione sarda, conta detrattori da
Guinness da Primati. Nel 2009 è stato infatti definito -con tutti
gli onori della pubblicazione nei GUINNESS WORLD RECORDS 2009, Mondadori,
euro 28,00- “Il formaggio più pericoloso per la salute degli
esseri umani” e segnalato per le nefaste conseguenze provocate da
larve sopravvissute all’attività dei succhi gastrici dei
consumatori con situazioni di “vomito, dolore addominale e diarrea
sanguinolenta.” Simili conseguenze sono escluse da docenti di Microbiologia
agro alimentare della facoltà di Veterinaria dell’Università
di Sassari, in quanto “le uova di Piophila casei non possono sopravvivere
nello stomaco a causa della forte acidità”; è auspicio
di tanti allevatori e dell’istituto di Entomologia agraria poter
realizzare il processo produttivo del casu martzu in adeguate condizioni
di estrema garanzia per una normale commercializzazione. La distribuzione
commerciale attuale del casu martzu è da considerare “ufficialmente
clandestina” e valutata in circa mille quintali annuali di prodotto:
un giro d’affari sommerso e di rilievo se si considera il costo
di 20 euro al chilo. Particolari formaggi prodotti con gli acari sono
presenti sul mercato europeo (il tedesco milbenkase), mentre in Italia
le varietà locali assimilabili al casu martzu sono il marcetto-cace
fraceche abruzzese; il gorgonsoa cui grilli ligure; il salterello friulano;
il furmai nis piacentino; il frmag punt barese; il casu du quagghiu calabrese
e il cacie’ punt molisano. Il periodo favorevole alla “colonizzazione”
delle forme di pecorino da parte della mosca casearia è quello
primaverile ed estivo e la produzione del casu martzu, originariamente
dell’area interna, si è estesa all’intero territorio
dell’Isola. Il formaggio con i vermi, malgrado il Guinness dei Primati,
non è generalmente considerato con sospetto, ma conquista sempre
più estimatori e necessita di una maggiore tutela per la significativa
“diversità” e identità alimentare, legata al
territorio, che ne rappresenta. |