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STUDIO DELLE MALATTIE RARE E COMUNI:
Il caso Sardegna a Nuoro.
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Decisamente di alto
livello il convegno che si è tenuto nell’auditorium della
Biblioteca S. Satta di Nuoro, promosso dall’Ordine degli avvocati
e dalla Scuola di Formazione Forense della provincia di Nuoro, che si
è avvalso anche dell’aiuto organizzativo della dottoressa
Domenica Obinu. Il tema, “Gene-Etica
(volutamente con trattino) nello studio delle malattie rare e comuni:
il caso Sardegna “ è più che mai attuale nonostante
le nuove conquiste mediche, gli studi evoluti con altrettante tecniche
innovative, i campioni in esame sotto gli occhi del mondo (vedi lo studio
sui centenari ogliastrini), non sono cosa da poco ne nel campo scientifico,
ne in quello etico e, non ultimo, in quello del Diritto della persona.
Dopo i saluti dell’avv. Basilio Brodu e dell’avv. Priamo Siotto,
i lavori sono partiti con l’intervento del prof. Gianni Romeo, referente
di genetica dell’Università di Bologna che ha sottolineato
come la Sardegna sia la regione più interessata, dal punto di vista
dello studio e, purtroppo, anche dal punto di vista sanitario, sulle malattie
rare. In tema ed a seguire, la prof. Maria Antonietta Melis, responsabile
della rete delle malattie rare della Sardegna ed ordinaria pediatria al
Microcitemico di Cagliari che ha sottolineato l’apporto dato alla
medicina in Sardegna proprio dai test genetici nell’isola stessa:
vedi i grandi passi compiuti sulla talassemia dove la Sardegna vanta il
triste primato.
E’ stata la volta del prof. Renzo Galanello, (molto conosciuto anche
per i suoi studi “Le emoglobinopatie” relazionato in collaborazione
con il prof. A. Cao) responsabile della Rete Malattie Rare per la Regione
Sardegna ed ordinario di pediatria al Microcitemico di Cagliari. Come
la prof. Melis, ha sottolineato il caos che ci sarebbe stato in Sardegna
se la situazione microcitemica non fosse stata affrontata con tanto coraggio
e determinazione, specie nello spostare
i “paletti” di varia natura che, puntualmente, si ponevano
di fronte ai loro studi. Dal discorso prettamente medico, si è
cominciato ad avvicinarsi verso le tematiche del Diritto con l’intervento
del Prof. Francesco Cucca, specialista di genetica medica al CNR, il quale
ha fatto notare quanto sia importante la tutela e la riservatezza dei
dati genetici del paziente visto che, già in molte alcune parti
del mondo evoluto, vi sono più soggetti economici interessati e
certamente non a favore del paziente in generale, visto che si potrebbero
avere anacronistiche manifestazioni selettive, anche in campi impensabili
al momento. Ad allargare la visione ad un mondo più globale e multietnico,
ci ha pensato il professor Riad Bayoumi dell’Univeristà medica
del sultanato dell’Oman. In un bellissimo Inglese, piacevole anche
da ascoltare, ha sottolineato come le problematiche legate al consenso
del trattamento dei dati personali, ci obbliga a confrontarci non solo
con il nostro sistema legislativo ed a quello dei paesi vicini, ma anche
con quello dei paesi islamici i cui soggetti oggi, sono la normale presenza
in Italia e stati simili. “Basti pensare - ha sottolineato il prof.
Riad - che nei paesi europei ed statunitensi, il soggetto
che deve dare l’autorizzazione al trattamento dei dati è
il singolo interessato, mentre nelle popolazioni Sunnite e Shiite, è
la famiglia, il clan, per voce del suo patriarca che autorizza il trattamento
dei dati, con le difficoltà facilmente immaginabili”. La
situazione di studio sulle cellule staminali è stato affrontato
dal prof. Antonio Cao – ordinario di pediatria all’Università
di Cagliari - che ha fatto il punto sul grande vantaggio delle staminali
e sulle difficoltà legislative del nostro paese. I paletti restritivi
posti fino ad oggi per l’uso di dette cellule, ha obbligato gli
studiosi ad un approfondimento fino a qualche anno fa impensabile, tanto
che oggi la bioetica e la legislazione sono più vicine all’uso
delle nuove cellule staminali. Ha concluso brillantemente i lavori all’insegna
del Diritto, ( ed in casa di avvocati, non poteva essere diversamente)
il prof. Carlo Pilia – professore associato di Diritto Privato all’Università
di Cagliari - che, con il linguaggio del docente, ha sottolineato il pericolo,
proveniente dai grandi interessi internazionali, ad utilizzare i dati
sensibili della persona, per i propri scopi, sempre sconfinati e sempre
maggiormente interessati. Da qui il richiamo alla massima attenzione legale
ai custodi del Diritto ed il necessario aggiornamento continuo sulla materia
al fine di vigilare in continuazione ed a non arrivare impreparati quando
il cittadino stesso, invocherà il Diritto.
In un’auditorium zeppo di avvocati e di appassionati di Diritto,
il dibattito è scorso veramente in modo piacevole anche perché
sapientemente diretto ed integrato dalle dotte sottolineature dell’avvocato
Basilio Brodu che non perdeva occasione per sottolineare le parti salienti
di ogni intervento, a beneficio dei distratti o di chi non aveva ben recepito
il concetto. E’ auspicabile che altri appuntamenti simili e con
diverse tematiche, possano seguire a questo, per migliorare la cultura
di tutti ma, in modo particolare, ai soggetti interessati dalle diverse
motivazioni.
(25 giugno 2011) |