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“Sardegna Visuale”,
innovativo portale web
che valorizza i beni immateriali della Sardegna
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Dante Cosi, in “Diritto
dei beni e delle attività culturali” (Roma, Aracne, 2008),
scrive: «Per patrimonio culturale “immateriale” la normativa
internazionale non intende quelli che, dal punto di vista del
diritto civile, sono detti beni immateriali - opere dell’ingegno
(certamente espressione fondamentale della cultura di un popolo e dell’umanità),
sebbene gli usi, le rappresentazioni, le espressioni, i comportamenti
che le comunità trasmettono di generazione in generazione e che
determinano un sentimento di identità e di continuità.
Un’ analoga nozione estesa di patrimonio culturale, comprensiva
delle “tradizioni popolari” e del “folklore” e
connotativi delle identità culturali di comunità regionale
o locale si rinviene nella legislazione regionale italiana: Liguria: art.
2, lett. g del nuovo Statuto e L.R. n. 32 del 1990; Molise: L.R. n. 9
del 1997 e n. 19 del 2005 (patrimonio culturale immateriale: etnologico,
sociale, antropologico, produttivo); Puglia: art. 2 nuovo Statuto (tradizioni
regionali); Sardegna: L.R. n. 14 del 2006 (patrimonio culturale materiale
e immateriale)».
Per ovvi motivi cronologici, in questo elenco non è compresa l’importante
legge della Regione Lombardia n. 27 del 23 ottobre 2008 intitolata “Valorizzazione
del patrimonio culturale immateriale” (peraltro fin dal 1972 la
Regione Lombardia ha operato nell’ambito della ricerca e valorizzazione
del patrimonio di cultura tradizionale attraverso l’Archivio di
Etnografia e Storia Sociale - AESS).
Da questa normativa lombarda citiamo alcune significative linee d'azione.
«Per il perseguimento delle finalità della legge, la Regione
Lombardia provvede, tra l’altro, a:
- conservare, manutenere, organizzare, classificare, in inventari e banche
dati, i documenti cartacei, iconografici, sonori e audiovisivi;
- favorire la consultazione dei documenti conservati presso AESS ed altri
soggetti convenzionati, anche attraverso la predisposizione di idonei
strumenti informatici e l'uso della rete web utilizzando, in via preferenziale,
strumenti liberi per la gestione e mettendo a disposizione i documenti
con formati aperti;
- diffondere l'utilizzo di buone pratiche e di metodologie scientifiche
per la raccolta, la gestione, l'inventariazione e la valorizzazione del
patrimonio culturale immateriale anche attraverso la diffusione digitale
e la rete web;
- promuovere la divulgazione del patrimonio culturale immateriale attraverso:1)
l'organizzazione o il sostegno di eventi culturali; 2) la pubblicazione
delle fonti documentarie, dei risultati delle ricerche, nonché
la realizzazione di prodotti comunicativi, anche con strumenti e supporti
innovativi».
Si muove idealmente nel solco di questa pionieristica esperienza lombarda
il portale web “Sardegna Visuale” dedicato alle ricorrenze
tradizionali della Sardegna, che è stato presentato, alla fine
di marzo, a Cagliari presso la Chiesa di San Domenico. L'opera, realizzata
da Marina Anedda e prodotta dall'Associazione Culturale Dies e da www.sardegna-visuale.it,
con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna e del Banco di Sardegna,
è frutto di un rigoroso lavoro di ricerca etnografica sul campo
durato oltre cinque anni. Le prime sezioni del portale già in rete
riguardano i riti della Settimana Santa di Cagliari: si tratta di filmati
documentari, immagini fotografiche, interviste ai protagonisti; ognuno
di questi materiali è introdotto da una scheda esplicativa ed è
accompagnato da un breve testo di commento.
Il portale intende progressivamente offrire una documentazione multimediale
rigorosa e approfondita su tutte le più importanti ricorrenze tradizionali
della Sardegna, partendo ovviamente da quelle più care all’immaginario
della gente sarda e non sarda: ai Riti della Settimana Santa cagliaritana
seguiranno entro breve tempo le sezioni documentarie relative alla Festa
di S. Efisio, all'Ardia di Sedilo e al Carnevale di Cagliari.
Ha dichiarato Marina Anedda durante la presentazione: «Il portale
si candida come luogo di raccolta documentale, conservazione e studio
delle tradizioni, ma anche come punto di riferimento privilegiato per
l'illustrazione dell'offerta turistica di carattere culturale tradizionale.
Le metodologie di costruzione sono infatti rigorosamente scientifiche,
ma il registro comunicativo è semplice, amichevole e fruibile a
diversi gradi di approfondimento».
Per più dettagliate informazioni: Associazione Culturale Dies (http://www.sardegna-visuale.it/home.html;
Marina Anedda, tel. 070.560620 – 329.0662772 – marinanedda@tiscali.it).
(05-04-2012)
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