Nei
pressi della chiesa di San Giuseppe de su Sassu, piccola enclave di quello
che fu il territorio di Chiaramonti, ceduto al neonato comune di Erula
(13 Kmq di monti e colline folte di boschi e di pascoli) vivono e lavorano
i due fratelli Spanu, Franco e Augusto. Il primo segue l’arte di
fabbricare coltelli, il secondo prepara la materia prima per il fratello
Tommaso che dirige la fabbrica e la rivendita a livello nazionale e internazionale
in Sassari. Tre fratelli e tre artisti si può dire a due passi
da Chiaramonti e da Erula. Rinviando a parlare di Franco in altra occasione,
mi soffermerò a pochi cenni su Augusto e Tommaso, i due fratelli
impegnati nella fabbricazione delle pipe. I due fratelli, appena adolescenti,
partirono per Varese e cominciarono a 14 anni a frequentare la bottega
artigiana di un fabbricante varesino, sviluppando in breve tempo un’abilità
d’eccezione nella lavorazione della pipe, le cui radiche provenivano
da diverse località. Un giorno, divenuti giovanotti, s’informarono
sui luoghi di provenienza delle radiche e scoprirono con meraviglia ed
orgoglio che le migliori provenivano dalla Sardegna. Rifletterono per
un pò e poi decisero di lasciare la Lombardia per tornare nell’isola
e impiantare ivi una fabbrica di pipe. Si divisero i compiti per abilità
e così il primo si dedicò alla preparazione della radica
che va ricercata, con le dovute autorizzazioni, sradicata, sbozzata, e,
quindi ammassata al buio e innaffiata per parecchio tempo. Quando quest’operazione
è portata a termine nei tempi programmati, va ripulita e quindi
fatta bollire in acqua per un certo tempo e quindi rimessa in un apposito
magazzino per la stagionatura, ripresa e preparata in apposite dimensioni
e dopo anni utilizzata per essere ridotta a pipe con svariati trattamenti.
Il processo di preparazione non è semplice non e la mia descrizione
è sulle generali. Testimoni di questo lavoro sono due alberi millenari,
presumibilmente di tremila anni, che indifferenti assistonoi alla storia
che passa alla loro ombra. Tanto Augusto quanto Tommaso sono abili nella
lavorazione, ma non potevano entrambi dedicarsi ad un fase del ciclo,
per cui il primo si dedica al primo e il secondo alla fabbricazione delle
pipe. L’abilità di Augusto nella lavorazione del legno è
encomiabile e la sua bottega offre tante piccole sorprese. La crisi economica
ha toccato anche gli artigiani, ma pare che le banche tirino ad alzare
gl’interessi e la Regione Autonoma della Sardegna poco si curi di
questi artisti artigiani con contributi speciali in questo tempo in cui
l’economia è in crisi. Non so fino a che punto i giovani
dei due paesi contigui (Erula e Chiaramonti) guardino allo spirito imprenditoriale
di questi pionieri che meriterebbero d’ essere conosciuti e apprezzati
e sovvenzionati dai tanti progetti e progettini che predisporrà
il GAL Anglona per rilanciare le zone rurali. Alla valorizzazione delle
macchie di mirto, di elicriso e di tante essenze della macchia mediterranea
ci penseranno come al solito quelli che verranno da fuori, visto che i
nostri giovani diplomati o laureati o senza un lungo corso di studi stentano
ad accendere la fantasia per valorizzare quanto il territorio offre e
a lanciarsi in avventure imprenditoriali come i fratelli Spanu de su Sassu
all’ombra della chiesetta di San Giuseppe e di due querce plurimillennari.
Abbiamo già accennato all’artista in rame Antonino Pilo,
speriamo presto di presentare un breve profilo di Franco Spanu, artista
in coltelli. (17-07-2011)
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