O==================================O
////////////////////////////
RACCONTI SARDI DI GALLURA
di Pasquale Ciboddo
////////////////////////////
Racconti brevi, con una sorprendente compiutezza narrativa che ricalca
la tradizione del classico “contadu” sardo, sono quelli proposti
nell’ultima fatica letteraria dal tempiese Pasquale Ciboddo. Autore
assai apprezzato e conosciuto, alterna la scrittura in prosa a quella
poetica (nel 1985 gli è stato riconosciuto il primo premio all’Ozieri,
per la lirica “Di tandu”) e di linguista con la pubblicazione
del Dizionario fondamentale Gallurese-Italiano, Sassari 2003. Già
il titolo, Racconti Sardi di Gallura, delinea l’ambientazione e
la prospettiva in cui si rivela l’emozione di penetrare in una particolarissima
regione della Sardegna; l’universo-civiltà degli stazzi,
con toccanti e spesso drammatiche vicende umane, svela il suo volto leggendario
e di valori. La gradevolissima raccolta, cinque racconti in italiano e
uno bilingue, è scritta con abilità e una “fluidità
dello stile” che avvince e appassiona alla lettura. Finezze descrittive
della natura ed essenziali pennellate a caratterizzazione dei diversi
personaggi, protagonisti di storie vere con riscontri storici, rappresentano
in modo efficace il passato vissuto di una comunità e di un mondo
ormai scomparso. Ciboddo, con questo ulteriore lavoro che segna continuità
con i Tre racconti di fine secondo millennio del 2000, si riconferma testimone
e voce delle consuetudini della civiltà degli stazzi e narratore
“che scava e sa scavare nella condizione e in ciò che è
stato ed è l’essere umano”. La puntuale prefazione
del professore Carmine Chiodo, Università Tor Vergata di Roma,
analizza “la particolare e specifica” isola di Pasquale Ciboddo
come rappresentativa di avvenimenti che delineano la condizione umana
generale “dell’uomo che vive in ogni zona della terra”.
(23-11-2010)
|