Gilberto La Scala

A Gilberto La Scala La Medaglia d’Oro Calabria 2009
La Primavera a Roma Conicide con la Festa dei Calabresi nel Mondo
La premiazione il 23 giugno 2009 nella Sala della Protomoteca al Campidoglio

Alla presenza di numerose autorità Capitoline e Calabresi, lo scorso 23 giugno in una stupenda cerimonia tenutasi in Campidoglio, il Brutium, ha conferito le Medaglie d’Oro a quanti hanno dato lustro all’immagine della Calabria nel mondo.
Questi i premiati: Antonio Agostini, Bernardo Colao, Gilberto La Scala, Ippolito Leotta, Alma Manera, Francesco Musumeci, Enzo Pizzimenti, Giuseppe Schirripa Spagnolo, Mario Sergio, Roberto Zicarelli, e alla memoria a: Nicola Calipari (Donare la propria vita per un amico è il più nobile gesto eroico) e a Mino Reitano (La sua semplicità e passionalità hanno commosso e conquistato le platee di tutto il mondo). Sono stati assegnati anche il Premio “Ada Antonazzi” a Lella Golfo e lo Special Prize “Giuseppe Gesualdi” a Francesco Verderami.
Tra gli altri sono intervenuti Giorgio Alemanno Sindaco di Roma, Piero Marrazzo Presidente della Regione Lazio, Agazio Loiero Presidente della Regione Calabria, Gemma Gesualdi Presidente del Brutium e Damiano Guagliardi Assessore al Turismo Emigrazione Identità e Cuture Locali della Regione Calabria che, con la toccanate relazione “Le Eccellenze Calabresi nel Mondo – Emigrazione Ieri, Oggi e Domani” ha fatto un quadro generale sulle attività culturali, sociali e artistiche che in qualche modo hanno visto i Calabresi nel mondo, creando spesso delle vere eccellenze nei vari campi.
A Gilbero La Scala, maestro di vita, magnifico tenore che, con la sua potente voce ha fatto rabbrividire i suoi molteplici ammiratori e innamorare una infinità di coppie con i canti melodiosi, che non ha mai trascurato di regalare.
Il Brutium, sorto sotto l’intento di creare un solido legame ideale tra tutti i calabresi sparsi nel mondo, nel comune amore verso la propria terra, al di fuori e al di sopra di ogni personale ideologia, e nell’intento di operare, nel proprio campo tutti, spiritualmente uniti. Con questo presupposto la premiazione per Gilberto è stata motivata come segue: “La Medaglia d’Oro Calabria a Gilberto La Scala che venuto a Roma nel 52 da Candidoni, vicino Reggio Calabria, ha scritto con la sua vita una straordinaria storia divisa tra l’amore per il canto e quello verso il suo laboratorio di sarto a borgo Vittorio. Due vite: quella di cantante nelle cappelle Vaticane e quella di sarto dei Papi. Anni da sogno, spezzati poi dalla morte di sua figlia Sara. Ha continuato a pregare cantando in Basilica, nascondendo le lacrime dietro gli occhiali neri e incidendo tra le tante canzoni, con i suoi tre nipoti (L’uomo più amato), che il Papa ha scoltato poco prima di morire. Ci uniamo nel consegnare la Medaglia, a quel che diceva Sant'Agostino: Chi canta bene, lavora e prega due volte.
Il riconoscimento per Gilbero La Scala, è la giusta gratitudine che la Calabria dona ai suoi figli, che oltre ad essere stati un valido modello per tutti, hanno dato lustro alla propria terra. (Luigi Ladu)

 

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