L’Argentina
esulta per Gilberto La Scala
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Al
tenore italiano gli onori da divo e il plauso del popolo argentino
in una trasmissione radiofonica |
L’Argentina terra di mille contradizioni,
la patria di Evita e Juan Peròn, dei desaparicidos, e di tanti
italiani che ancora oggi, trainano l'economia del paese sud americano,
ha sempre abbracciato come suo figlio un valido artista italiano. L'artista,
è il maestro Gilberto La Scala, grande tenore e maestro di vita,
che, con la sua voce e l'immensa umiltà, ha saputo conquistarsi
l'amore e la stima, non solo degli emigrati italiani, ma di tutto il
popolo di quel paese.
Gilberto La Scala, nei suoi concerti, ha sempre privilegiato l'Argentina,
dove ogni qualvolta vi si è recato, è stato sempre, ricevuto
con grande entusiasmo, ad accoglierlo in aeroporto, c'è sempre
stata una marea di ammiratori che, con striscioni lo salutavano e le
porgevano il benvenuto, atti che, ricordano momenti che normalmente,
si riscontrano per i divi della musica leggera.
Nel gennaio scorso, la stessa radio argentina, le ha dedicato interamente
a lui, una trasmissione radiofonica, condotta da Hector Casais e Carlos
Del Gado, dove oltre a trasmettere alcuni dei suoi brani più
belli, si è tracciata la sua biografia, rilevando la grande umanità
del personaggio.
Nato nel 1932, da una umile famiglia in un paesino del sud Italia, sesto
di dieci figli, ha conosciuto le difficoltà che la povertà
riservava in quel periodo. Sin da bambino, ha iniziato a lavorare come
garzone in una sartoria, questo, per rendere la vita della famiglia
meno drammatica e dura. Questo, le ha inculcato i veri valori della
persona: la dedizione al lavoro e l'onestà intellettuale.
Ma la grande città, la passione della musica e del canto, lo
portano giovanissimo a Roma. Nella capitale, oltre a proseguire l'attività
di sarto, si è dedicato allo studio del canto, valorizzando così
la sua voce.
Gli studi conseguiti, le hanno permesso di conoscere le varie espressioni
musicali e canore del momento. Sono iniziati i concerti e l'incisione
dei primi dischi.
Il tutto fa presumere che il successo di Gilberto La Scala possa trascinarlo
in quel mondo che spesso portano gli artisti a dimenticare le proprie
origini. Non è così, lui con umiltà, continua a
lavorare come sarto, cucendo abiti con immutata passione, senza mai
trascurare la quotidianità e la famiglia.
Riesce a produrre una enorme quantità di dischi con varie case
discografiche, dalla Fonit-Cetra, alla BMG Ariola, GMA Hakye, Titania
Nuova Idea, San Paolo alla Euro Records. La sua voce melodiosa e forte,
incanta e commuove i presenti, in tutte le cappelle del Vaticano.
Di lui, scrivono grandi giornalisti come Indro Montanelli e le maggiori
testate giornalistiche come l'Osservatore Romano.
L'intolleranza verso le ingiustizie, la schiettezza nei suoi interventi
nel condannare quanti calpestano i diritti umani, e nel portare avanti
i valori dei più deboli, normalmente, va considerato come un
pregio, ma per un personaggio come lui, forse sarebbe più comoda
la diplomazia. Politica che, lui non riesce a far propria, ma anzi,
è sempre più critico e pronto a diffendere gli indigenti
e dedicare a loro, molto, delle sue risorse economiche. Questo, in qualche
modo, impedisce a La Scala, un proseguo della carriera più maestosa
e reale.
La tragica fine della figlia Sara, deceduta giovanissima, in un incidente
stradale nelle vie di Roma, avvenuta alcuni anni addietro, ha contribuito
notevolmente a mutare gli entusiasmi dell'artista.
Autore di quattro libri, continua a produrre consensi di pubblico, sia
nell'ambito discografico che editoriale.
Oltre alla sua splendida voce, la grande umanità che ha segnato
tutto il suo percorso di vita, in un mondo di egoismi e interessi, rende
onore al personaggio, e non cè da meravigliarsi se il popolo
argentino, affascinato, lo accoglie come un grande. (Luigi Ladu - 29-3-2008)