un mio pensiero

 

 

Ed è dalla casuale lettura nel sito dell’intervento di Giuseppe Tirotto che apprendo la triste notizia della scomparsa del poeta ed amico Mario Portas.
Tralascio volutamente cordogli di maniera per dire che condivido pienamente quanto Giuseppe denuncia e sostiene al riguardo; così come ritengo non vi sia sottolineatura migliore, nell’intervento, nella sostanza sintetizzata dalla riportata poesia di Alda Merini.
Personalmente mi piace ricordare Mario nella sua distinta pacatezza e nel sentire da poeta. Assieme a Giuseppe e a tutti noi che “circuitiamo” nei vari
concorsi “condividendo poesia”, rimane quella citata levità della speranza dalla Merini, cheil poeta che va’ ci lascia comunque come testimone; che poi altro non è se non la forza al nostro sguardo per guardare oltre.

Gigi Angeli (23-12-2011)

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In morte di Mario Portas

 

 

Mario Portas foto di Franco PigaQualche settimana fa è morto Mario Portas. Mario era un poeta, ma non solo, anche un apprezzato pittore, ma non solo, anche un distinto signore, affabile, disponibile e sinceramente appassionato per le cose in cui credeva. A lui, nonostante i quasi trent'anni di differenza, mi legava la reciproca stima, la comune passione per le questioni letterarie e la varietà di lingua sarda impiegata, in quanto castellanesi entrambi, benché lui vivesse a Tergu, piccolo ma dinamico comune costituito nel 1980, in parte, come territorio e persone, proprio dal mio paese Castelsardo.
Ma Mario i suoi versi li componeva soprattutto in logudorese, per la maggiore in rima, senza però trascurare il verso libero con il quale ha ottenuto diverse soddisfazioni con primi premi ai concorsi e innumerevoli piazzamenti. Essere premiati ai concorsi letterari non la ritengo di per sé la misura univoca per stabilire la dimensione di un poeta, tuttavia se si partecipa più volte confrontandosi con centinaia di opere e quasi sempre rientrare nella cerchia di quei trenta o quaranta che differenti giurie giudicatrici solitamente selezionano qualche indicazione dovrebbe darla.
Mario per lo più faceva parte di questa élite, spesso nelle posizioni significative, sempre con opere dignitose e mai banali. Per questo mi è dispiaciuto vederlo andar via così, senza nessun poeta ai suoi funerali, senza alcun accenno di ricordo da parte della comunità dei poeti, né della comunità in cui viveva e neanche dalle istituzioni che più di altri hanno il dovere di onorare i poeti. Perché quando muore un poeta non è solo un uomo che muore, muore con lui un po' del sapere dei luoghi e una parte sconosciuta di noi, quel giorno, inconsapevolmente, siamo tutti più orfani...
-------------O come canta la grande Alda Merini:
Quando muore un poeta / al mondo c'è meno luce, / per vedere le cose.
Quando muore un poeta / gli uccelli hanno una traettoria in meno / tra quelle possibili, /e non se ne accorgono.
Quando muore un poeta / il male sorride felice / di aver perso un avversario. /
Quando muore un poeta / la mia vita è più piccola / la mia speranza più lieve.

Giuseppe Tirotto (19-12-2011)