La
Notizia/////////////////////////// |
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//////////////////////////// “Poetas” in Bitti
//////////////////////////// In una giornata di
freddo pungente che minacciava neve da un momento all’altro e con
il Salone Parrocchiale riempito fino all’inverosimile, Bitti ha
presentato la sua grande raccolta di poesie contenute nel grosso volume
“ Poetas”. Il grande lavoro dovuto alla “testardaggine”
di Tanielle Cossellu e Kelleddu Burrai, ha visto finalmente la luce. Vero
che l’opera si è avvalsa dell’aiuto dell’Amministrazione
Comunale e della Provincia di Nuoro, ma senza lo spirito di volontà
di questi due personaggi bittesi, tutte queste opere forse sarebbero ancora
nell’oblio o nel passaparola della memoria storica dei cittadini.
Ora non più, gran parte di quello che si era scritto e che si era
solo recitato o cantato, adesso è messo nero su bianco affinchè
ogni cittadino di qualsiasi luogo, ne possa godere, pensando anche agli
altri che verranno. Oltre duecento anni di poesia sono la prova tangibile
del grande lavoro fatto e che dovrà proseguire. L’evento,
ben condotto da Natalino Piras che ha sottolineato la ricchezza poetica
di Bitti, di uomini di diversa estrazione sociale e di diversa cultura,
qualcuno anche analfabeta, ma che facendo leva sul dono della poesia sono
riusciti a comunicare usi e costumi sconosciuti ed immaginabili. Duecento
anni di poesia, ha sottolineato Tanielle Cossellu, non sono stati facili
da recensire e da riportare ed è proprio per questo che si pensa
di già ad un secondo volume. Sulla stessa linea Kelleddu Burrai
che “caricato” dal successo di questo lavoro, ha detto che
non pochi bittesi stanno continuando a rovistare nei loro cassetti e mettendo
da parte ogni appunto che sappia di poesia. Non solo, tante persone che
ricordavano poesie, a volte incomplete e d'autori sconosciuti, si stanno
impegnando per ricostruirne l’opera e l’autore al fine di
passare un lavoro più completo. L’importanza dell’opera
“Poetas” è stata sottolineata da Paolo Pillonca, mettendo
in evidenza come con la poesia, nel tempo, tante persone hanno comunicato
nel bene e nel male e che questa consuetudine, che ormai è un ricordo,
è stato quello che oggi è Internet o altri mezzi di comunicazione.
La ciliegina sulla torta del dibattito l’ha messa Bachisio Bandinu
che da buon antropologo e parlando di Bitti, il suo paese, ha ricordato
poeti e rioni che sono stati il cardine della vena poetica locale. La
poesia come mezzo d'espressione in tempo di pace e di guerra, d’espressione
d’amore e d’odio, di vanto e di caricatura nelle sue tante
varianti, ma sempre di poesia indimenticabile si trattava e si parla.
Il volume “Poetas” con le sue oltre 400 pagine, ripercorre
una strada vecchia di duecento anni che a tratti diventa anche attuale
in quanto le poesie riportate non sono solo quelle di ieri e di poeti
scomparsi, ma anche d’oggi e d’autori viventi. Forse sta qui
la forza del volume che non ha una linea precisa né in modo temporale,
né come argomenti, né come classifica di poesie. Tanielle
e Kelleddu, hanno voluto nel raccogliere queste opere, metterle secondo
un ordine quasi “ a naso” dettato solo da una semplice lettura
e con conseguente collocazione. In questo modo si stuzzica la lettura
in quanto, chi legge, non ha la costrizione del luogo né del tempo.
Un esempio culturale che dovrebbe servire da stimolo per altri comuni
che hanno situazioni simili, prima che la memoria storica cancelli il
lavoro che in dono e con umiltà, c’è stato datto. |