Quando
la sofferenza e l'entusiasmo forgia l'uomo
di Luigi Ladu
Il salone delle riunioni dove abitualmente si discutono le problematiche
aziendali della Volkswagen nello stabilimento di Wolfsburg, per volontà
degli stessi dirigenti, da diverso tempo, ospita un maxi dipinto che
rappresenta il mondo dell'emigrazione dei primi anni '60 e '70. Anni
che, hanno prodotto uno sviluppo esponenziale della stessa azienda e
permesso a migliaia d'italiani l'ambito sbocco occupazionale.
Il dipinto in oggetto è stato realizzato da Giovanni Antonio
Ladu, uno dei tanti sardi, che all'epoca, hanno lasciato l'isola alla
ricerca di maggiore fortuna.
L'artista di umili origini, suo padre, era un modesto allevatore, di
conseguenza, sin da piccolo era stato addestrato a seguire le attitudini
del proprio genitore, attività che non le aveva permesso, di
andare a scuola oltre la licenza elementare, il tutto sicuramente non
lo entusiasmava. Lui amava i colori e la miscelazione degli stessi,
così ancora adolescente, quando sapeva che si doveva pitturare
qualche interno di abitazione si proponeva di farlo, spesso, senza nessuna
ricompensa, ma in quel modo si realizzavano le condizioni per miscelare
con passione i vari colori, pertanto, nelle pareti dei muri si avveravano
quelle sue fantasie che regalavano vivacità.
Alcuni suoi parenti che qualche anno prima erano emigrati in Germania,
rientrando in Sardegna le avevano illustrato il tipo di vita che in
quegli anni si poteva vivere a Wolfsburg. Rimase entusiasta, e così,
chiese se fosse possibile portarlo con loro e provare anche lui se pur
ancora molto giovane a confrontarsi in terra straniera.
Qualche giorno dopo, con tanti sogni e pochi indumenti intimi, riposti
all'interno di una vecchia valigia di cartone, la partenza.
Il primo periodo, fu ospitato dai parenti che, ben presto, riuscirono
a candidarlo per essere assunto nella Volkswagen. Il primo giorno di
lavoro fu una festa per tutti.
Il lavoro le permetteva uno stipendio in grado di vivere una vita dignitosa
e permettersi l'acquisto di colori a olio per provare l'emozione di
imprimere le sue idee nelle tele. Stimolato da chi poteva ammirare i
primi dipinti, e considerato l'handicap culturale, frequentò
con esito positivo, diversi corsi artistici, dove acquisì quella
maturità e competenza necessaria, che nel tempo, gli ha regalato
successo e fama.
Attualmente in pensione, dedica il suo tempo girando per il mondo, esponendo
dipinti e sculture nelle maggiori gallerie.
(28-04-2016)