Thiu Zuanne Dedola
non era un temuto bandito
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I suoi eredi diffidano quanti utilizzano la foto impropriamente

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La foto di Zuanne DedolaBolotana. Da circa 20 anni, ritroviamo l'immagine caratteristica di Thiu Zuanne Dedola, vecchio bolotanese, fa da cornice come classico bandito sardo, in articoli giornalisti o come corredo di libri sul banditismo barbaricino. Oggi, gli attuali eredi, stanchi di questa piaga, che definisce, il proprio antenato come temuto brigante, escono allo scoperto e denunciano il fatto, diffidando chiunque, all'utilizzo dell'immagine senza un normale consenso, e in ogni modo, ci tengono a precisare, che il proprio antenato non ha mai avuto a che fare con la legge se non per atti esclusivamente meritori. Thiu Zuanne Dedola, ha condotto una vita da pastore, è stato sempre un marito e padre esemplare, ai suoi cinque figli di cui tre femmine e due maschi se n'era aggiunto un sesto, poiché, adottò un bambino bisognoso (a fizz'e anima). Era nato il primo febbraio del 1827 e deceduto per morte naturale a 95 anni l'otto marzo del 1922, l'immagine in discussione, secondo la famiglia risale al 1910. "Oltre a libri e giornali, ci siamo ritrovati la foto del nostro parente anche sui murales d'Orgosolo e persino nella copertina di un gruppo a tenores barbaricino. Ci viene spontaneo chiedere, come mai una foto privata sia finita nelle mani di tante persone? Risponde subito una delle nipoti Gavina Careddu di 70 anni: "Abbiamo concesso la foto nel 1975 ad un noto pittore che doveva farne un quadro, da li è partito tutto. Si è iniziato in uno dei primi 'Quaderni Bolotanesi', nel libro 'Terra Barbaricina' e ancora nel calendario con immagini del passato che annualmente realizza L'Avis locale, per poi ritrovarlo su un noto quotidiano in diversi articoli sul banditismo sardo e così via". Quello che maggiormente infastidisce i discendenti è il considerarlo "temuto bandito" e su questo Alessio Dedola, altro pronipote, rimarca: "Pensate, che grandezza d'uomo, non ha mai avuto una denuncia e non è stato mai testimone in fatti di cronaca, era una persona molto altruista, infatti, spesso offriva del suo ai poveri, e in diverse occasioni interveniva verso altri pastori '…dade un'erbeghe a custa zente ca tenet famine…', come si può considerare l'uomo un bandito?".

Luigi Ladu (4-9-2004)