DOCUMENTO POLITICO
DEI DS SUL PROGETTO MONTAGNA
Il 18 Novembre scorso é
stata promossa, alla presenza di un pubblico numeroso e attento, un'assemblea
popolare per dibattere dell'eventuale conferimento del patrimonio
pubblico montano all'Ente Foreste della Sardegna.
In quella sede abbiamo criticato il metodo adottato dal sindaco per
dibattere di questa importante e complessa materia, nel contempo abbiamo
segnalato la mancanza di risorse per attuare l'ambizioso progetto.
Il dott. Floris, gentile ospite e Direttore Generale pro tempore dell'Ente,
ha confermato, inequivocabilmente, la veridicità delle nostre
osservazioni.
Tornando sul metodo, il sindaco e la sua indolente maggioranza, tende
spesso a non affrontare gli argomenti importanti nelle sedi istituzionali
e,a parte alcuni dissenzienti, riduce il CONSIGLIO ad un luogo silenzioso
e vuoto, dove la mancanza di dibattito e confronto politico esautora
tutti i consiglieri dall'esercitare il mandato conferito dai CITTADINI.
Noi Democratici di Sinistra siamo convinti della necessità
di ricorrere alla convocazione dell'assemblea popolare ma, argomenti
così importanti, vanno discussi e approfonditi con la cittadinanza
senza essere banalizzati a soli fini elettorali.
L'attività istituzionale va portata all'esterno dopo l'elaborazione
e pianificazione di un progetto funzionale al territorio, frutto di
un serio dibattito politico in CONSIGLIO. Dibattito che deve, necessariamente,
tener conto, trattandosi di cosa pubblica, del principio di equità
e di una pianificazione che non sia vincolistica, attribuendo a tutte
le aree di trasformazione, una quota rilevante da utilizzare per la
COMUNITA'.
Dall'assemblea non sono emerse, con sufficiente chiarezza, alcune
questioni che riteniamo essenziali per il prosieguo del dibattito.
Sostenere, come ha fatto qualcuno, che l'eventuale arrivo dell'Ente
Foreste non determini nessuna implicazione per la nostra popolazione,
è frutto di una semplificazione demagogica. Dalle affermazioni
fatte sembra che non esistano vincoli e nessuna penalizzazione!
Il nostro partito intende esercitare un ruolo di informazione su quest'argomento
che l'attuale maggioranza ha trascurato, delegando ad altri tale incombenza
. E' irresponsabile che l'amministrazione comunale non sia chiara
con la cittadinanza su argomenti di così rilevante importanza.
Questo tipo d'atteggiamento rischia di arrecare danno ad un giusto
obiettivo.
Entriamo nel merito:
Con quale regime giuridico si intende concedere il nostro patrimonio
all'Ente Foreste della Sardegna?
1. col metodo dell'occupazione temporanea?
2. concessione trentennale?
3. vendita definitiva dei terreni?
Il nostro partito inviterà i consiglieri del gruppo "Democrazia
e Progresso", unici nostri rappresentanti in Consiglio, a fare
un'interrogazione in merito, poiché, dall'eventuale scelta
di uno di questi tre regimi giuridici, dipendono i vincoli e le seguenti
tematiche :
1. l'eventuale numero di occupati rispetto al territorio concesso;
2. il possibile transito dei pastori dal settore armentizio al settore
forestale;
3. la compatibilità delle aziende faunistiche venatorie e la
costituzione di oasi di ripopolamento e cattura;
4. la possibilità di accedere ai fondi della Comunità
Europea oltreché alla possibilità, per le future amministrazioni,
di poter fare azione programmatoria nel nostro territorio anche in
regime vincolistico;
5. la concreta e totale possibilità dell'utilizzo delle aree
per la collettività.
Abbiamo parlato, inoltre, della totale indisponibilità
di risorse, altri, invece, della necessità di mettersi in fila.
Sottolineiamo che questo territorio è in fila da diversi anni!!!
Abbiamo consapevolezza che una delle cause del mancato sviluppo turistico
della nostra montagna è da attribuirsi alla scarsa volontà
politica della classe dirigente locale, alternatasi nel tempo.
Altra importante causa di ritardo di sviluppo è da addebitarsi
ad una classe politica regionale che si è rifiutata, sempre,
di far programmazione turistica seria nelle zone interne.
L'attuale inadeguata giunta di centro destra che "governa"
la Regione, ha ulteriormente marginalizzato il nostro territorio a
vantaggio delle aree forti di Cagliari e Sassari.
Ricordiamo ai nostri cittadini, per doverosa informazione, che Bolotana,
assieme ad altre località del Marghine, risulta vincitrice
di un piano integrato territoriale, risorse comunitarie, che ammontano
a circa nove milioni di Euro! Di queste vitali risorse che la Regione
Sardegna dovrebbe darci, poiché ci spettano di diritto, non
esiste più traccia. Chiediamo al sindaco qualche notizia in
merito.
Ai cittadini ed ai disoccupati diciamo che, in futuro, noi pianificheremo
una battaglia politica con il nuovo Consiglio Regionale, per recuperare
i fondi comunitari e ottenere le risorse per cantieri forestali possibili
e razionali.
Riteniamo questi i punti fondamentali da cui iniziare un vero dibattito
e confronto.
Ribadiamo quindi, che siamo favorevoli alla gestione di quote del
nostro patrimonio comunale da parte dell'Ente Foreste, (nonostante
qualche privato cittadino e qualche pubblico amministratore abbiano
irresponsabilmente divulgato il contrario facendo opera di pericolosa
disinformazione).
Vogliamo, però, approfondire il discorso per capire meglio,
prima di prendere una decisione, che deve essere necessariamente ragionata
e responsabile.
Siamo fermamente convinti della risorsa montagna e auspichiamo uno
sviluppo sostenibile con l'ambiente, finalizzato a posti di lavoro
certi.
Il possibile arrivo dell'Ente Foreste da solo non basta.
Per essere competitivi sul mercato turistico occorre una efficace
programmazione strategica, senza la quale le diverse azioni conseguenti,
hanno un'efficacia e un'incisività molto ridotte e, in taluni
casi, addirittura nulle.
Confrontiamoci, dunque, seriamente e non in modo demagogico, solamente
per creare sogni e vane speranze.
Non siamo interessati ai facili consensi che hanno breve durata.
Il compito del nostro partito e dei suoi rappresentanti istituzionali,
è quello di dire sempre la verità ai cittadini anche
se spesso, sono verità amare e non strappano applausi.
Il direttivo della sezione DS "R. Laconi"
Bolotana, 03 dicembre 2003
CONCESSIONE
ALL'ENTE FORESTE DELLA MONTAGNA DI BOLOTANA
Consiglieri
LONGU MARIA CARMELA del gruppo UDC
LONGU ANNA del gruppo AN
Al sig. Sindaco
Ai sigg. Assessori
Ai sigg. Capigruppo
Ai Consiglieri
Oggetto:
richiesta di chiarimenti su incontro amministratori - Ente Foreste
Sardegna
A seguito del noto incontro con i responsabili
dell'Ente Foreste Sardegna , sigg . Mulas e . Floris ci urge sottoporre
all'attenzione dei sigg. in indirizzo alcune considerazioni dettate
soprattutto dai possibili risvolti che l'iniziativa di intromettere
l'ENTE Foreste Sardegna nel territorio Comunale di Bolotana , potrebbero
assumere.
Premesso che negli ordini del Giorno emanati
dal sig.Sindaco e dalla Giunta non abbiamo riscontrato alcuna nota
informativa preventiva sulla ventilata ipotesi di concedere 1040 Ha
della montagna di Bolotana ad un ENTE , che, neppure nelle linee programmatiche
elettorali nulla di tutto questo sia stato posto in discussione ,
chiediamo in base a quale autorizzazione espressa dalla maggioranza
o a quale potere contrattuale, possa codesta amministrazione prendere
una iniziativa di tale rilievo senza averne informato almeno i suoi
componenti e di seguito la cittadinanza stessa di Bolotana, dato che
ci si vanta della completa rappresentanza di essa.
Nonostante cio' , riteniamo opportuno dichiarare
quanto ci stia a cuore il potenziamento e la razionalizzazione nel
territorio di Bolotana sia della manutenzione dei boschi ,sia della
sistemazione idraulico forestale , sia del sistema antincendio.
La difesa dell'ambiente deve essere sempre
e in ogni modo attuata da qualsivoglia amministrazione , dipendendo
da essa la vitalità dei nostri boschi, della nostra montagna
e dei cittadini che ne godono.
Ciononostante non siamo rimaste soddisfatte della manifestazione di
intenti espressa dal sindaco e dai responsabili dell'Ente Foreste
, dalla quale traspare cosi semplicemente la cessione in blocco di
ogni attività vitale ivi esistente alla gestione unilaterale
dell'Ente stesso, a fronte di un risultato occupazionale che proporzionalmente
ai beni concessi risulta irrisorio e per la durata di essa deleterio
e depauperante per il comune di Bolotana..
Nel mentre,sarebbe stato opportuno che il sig
Sindaco e gli eventuali responsabili dell'amministrazione che hanno
invitato qui a Bolotana l' Ente Foreste , avessero posto in discussione
il programma di cessione .
Poiche' cio' non e' avvenuto , si chiede con la presente che al più
presto venga convocata nei modi e nei termini dovuti una riunione
di maggioranza che abbia facolta' e potere di determinare e affrontare
il problema della programmazione, del potenziamento produttivo della
nostra montagna , con ampio raggio di possibilità di attuazioni
e di gestioni con la predisposizione di un profondo e serio monitoraggio
atto ad elencare le varie azioni da intraprendere per il suo conseguimento
e la sua realizzazione , con o senza l'Ente Foreste Sardegna.
Nel merito escludiamo a priori che possa concedersi
la montagna all'Ente per un mero utilizzo finalizzato alle sole economie
di utilità istituzionali perseguite dall' Ente foreste, valide
per esso, ma non confortanti per Bolotana e contro tale semplicistica
soluzione preavvisiamo il nostro voto assolutamente contrario.
Nei fatti, vista la legge regionale n. 24 del
1999 art. 3 , nonostante le risposte negative ottenute dai partecipanti
alla riunione con i responsabili dell'Ente foreste , si possono contrattare
all'interno dell'atto di concessione o cessione trentennale del demanio
di Montagna e con l'ente cessionario , anche attraverso soggetti estranei
all' 'Ente stesso ,l'esercizio delle seguenti attivita' :
-allevamento e diffusione faunistica,
-attivita' di turismo,
-di turismo rurale e ricreative , ivi comprese le attivita sportive
ivi esistenti o da costituire , compreso l'esercizio della caccia
e tutte le attivita collaterali.
-Programmazione e progettazione di piani finalizzati al riassetto
idrogeologico , anche compartecipati dal Comune. Servizi per la realizzazione
di strutture antincendio (leggi fasce di protezione e piccoli invasi
d'acqua di montagna - laghetti collinari di raccolta per il facile
accesso delle idrovore ) etc.
Moltiplicando le possibilità anche occupazionali, cosi poco
appetibili nel contesto presentato dalla proposta esposta in riunione..
Infine si chiede che, la predisposizione di
un qualsivoglia programma di tutela Ambientale e/o finalizzato all'occupazione
che riguardi la cessione del Demanio Comunale sia la conseguenza naturale
di una programmazione integrata e allargata alla massima partecipazione
, seguendo nei principi il dettato economico della programmazione
regionale e dei piani integrati territoriali ,dove confluiscano e
vengano salvaguardati interessi pubblici e privati laddove siano individuati
principi che nel rispetto e nella salvaguardia dell'ambiente concorrano
unitariamente alla valorizzazione e al miglioramento omogeneo dell'uomo
delle sue attivita', in aggiunta e in perfezionamento di quelle naturali
.e fisiologiche.
In
fede
Maria Carmela Longu
Anna Longu
Bolotana,
08 novembre 2003
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