COMITATO
CONTRO LA DISCARICA DI
"CORONAS BENTOSAS"
BOLOTANA
IL POPOLO BUE
( CRONISTORIA DI UNA PRESA IN GIRO )
" Ma tue populu finghes
de protestar' e times:
de pedire su tou bilgonzosu.
A chie t'opprimet linghes,
e de islancios sublimes
ses incapaze, zegh' e sonnigosu,
si no si fit intesu
su gridu 'e vinditta 'e s' offesu "
Peppinu MEREU
Edizione ridotta
"
A su male si ponzat un'ostaculu
benefica si tendat una manu
ca sa Sardigna est zega e cheret baculu."
Dedichiamo queste poche pagine a tutti quelli che con la loro partecipazione
hanno dato un senso al nostro operato, facendoci sentire meno inutili
di chi della inutilità delle sue azioni ha fatto il suo credo.
Chiediamo scusa
ai nostri nonni e ai nostri padri, che hanno scavato trincee perché
i loro figli potessero essere liberi e chiediamo perdono ai nostri
figli, perché dentro quelle stesse trincee stiamo sotterrando
il loro futuro.
Non abbiamo
accuse da fare, ne consigli da dare. Vogliamo solo raccontare come
un gruppo di persone, che sotto certi aspetti non si erano mai incontrate
prima, è stato preso in giro appena ha iniziato a porsi delle
domande tanto legittime quanto goffamente eluse con giri di parole
abbastanza contraddittorie.
Vi ricordate su zogu de su sedateddu ? Il nostro peregrinare da un'
ufficio all'altro sembra la versione moderna dell' antico gioco dei
nostri avi, solo che improvvisamente ha cambiato forma e si è
passati ad una sorta di "s'ainu olada".
Nessuno ha colpe! Stanno sicuramente dalla parte opposta. Nessuno
ha omesso? Non può essere considerata omissione ipotecare il
futuro della salute altrui senza il parere degli interessati.
Al popolo bue non è concesso pensare, c'è chi lo fa
per noi in maniera piuttosto egregia, infatti : avete mai visto un
politico pensare male ?
Non preoccupiamoci di niente, neanche del futuro dei nostri figli,
tanto se una volta cresciuti dovranno prendere un treno per cercare
fortuna altrove, i nostri tutori interverranno in maniera brillante
e con l'acume che li contraddistingue, per una manciata di voti o
poco più' risolveranno il problema.
-Porteranno un po di lavoro ?
-No, chiuderanno la stazione!
Il nostro pessimismo deriva dalle analogie che, in barba al terzo
millennio, all'era informatica ed all'appiattimento delle distanze
dovuto all' immediatezza delle comunicazioni, abbiamo trovato in un
libro di poesie del secolo scorso.
Cosi', convinti del fatto che se vogliamo un futuro dobbiamo conoscere
e soprattutto non dimenticare il passato, abbiamo voluto inserirne
alcuni versi nella nostra cronistoria.
"
Vile su chi sas giannas hat apertu
a s' istranzu pro benner cun sa serra
e fagher de custu log' unu desertu"
CAPITOLO I
GLI
SCAVI
Chissà cos'era quella montagna di terra che ai lembi del deserto
delle cattedrali
cambiava forma un giorno dopo l'altro. Stavamo iniziando a chiedercelo
in molti; i più' ingenui pensarono a dei pozzi per la raccolta
dell'acqua, così durante i periodi di siccità avremmo
comunque avuto di che abbeverare il bestiame od irrigare i nostri
campi, quelli ancora piu'ingenui invece pensavano che con tutta quella
terra si potessero ricoprire le buche delle strade del paese, visto
che per quelle della provinciale che porta a Bardosu non basterebbe
nemmeno il Sahara (ma questa è un'altra storia), mentre i più'
nostalgici , memori delle promesse di trent'anni prima hanno esultato:
finalmente! Per prendere un aereo non dovremo più' fare tutti
quei chilometri. Così, dopo un indagine tra gli addetti ai
lavori abbiamo scoperto che anche in questo caso c'eravamo sbagliati
tutti e, che l'unico ad aver ragione, è stato quel vecchietto
che mentre lavorava la sua vigna, a dispetto dell'età e della
distanza del punto di osservazione dopo una rapida occhiata ha esclamato
: a mie sa cosa mi fragada!
Sguardo d'aquila o naso fino? In ogni caso aveva ragione lui, la cosa
puzzava e non poco, stavano costruendo una piccola buca della capienza
di 230.000 mc per potervi sotterrare rifiuti tossico-nocivi .
- Ma come, a due passi dal fiume Tirso?
- Non si parlava di un futuro da investire nell'ambiente e nel turismo?
"
Cale barch'in su mare senza ghia,
perigulant'in su fatal'iscogliu,
tue ses, o diletta terra mia"
CAPITOLO II
LA NASCITA DEL COMITATO
Siamo nati spontaneamente, come la gramigna, ma con una funzione più'
nobile: mettere al corrente la cittadinanza sui rischi che comporta
una discarica di quel tipo.
Poche fotocopie distribuite nei locali pubblici ed il gioco è
stato fatto.
Le prime firme della gente hanno fatto in modo che le nostre istituzioni,
fino ad allora in silenzio, siano venute allo scoperto.
All'assemblea pubblica presieduta dal sindaco hanno partecipato: il
presidente della provincia, rappresentanti dell'ASI, consiglieri provinciali,
un rappresentante dell'impresa appaltatrice ed una folta rappresentanza
di cittadini.
Sembrava un convegno di musicisti, siamo tornati a casa con in testa
il "leitmotiv" di tutta questa storia: il valzer delle responsabilità.
Peccato per le stonature (chiamiamole così), ciò che
doveva essere un dibattito è diventato una conferenza, dove
uno parlava e chi poteva obbiettare è rimasto inspiegabilmente
zitto.
Quante bugie, - non preoccupatevi, la discarica servirà solo
i comuni attigui-
oppure - la stiamo costruendo con tutti i criteri di sicurezza - e
le falde acquifere che sfociano nel Tirso?
Da fonti ufficiali risulta che le industre attorno producono circa
1500 mc di rifiuti (stiamo abbondando), non vi sembra che la cosa
sia sproporzionata?
Si, se consideriamo quanto sopra, no se invece pensiamo ai containers
pieni di rifiuti tossici sparsi qua e la nei vari porti dell'isola;
che ci dite in merito ad un progetto del 1991, che individua la nostra
regione come la pattumiera del Mediterraneo?
E del piano integrato d'area che sta sorgendo li vicino? La discarica
si pone in netto contrasto con lo sviluppo delle aziende vicine (circa
1500 posti di lavoro), come mai allora sono stati spesi decine di
miliardi pubblici per finanziare due progetti che si annullano a vicenda?
Forti di queste motivazioni abbiamo promosso una petizione popolare,
seguita da una manifestazione di protesta, pacifica e civile davanti
ai cancelli del cantiere.
Dopo poche ore sedevamo insieme ai sindaci di Bolotana e di Ottana
e qualche consigliere provinciale al tavolo del Prefetto che, dopo
aver ascoltato attentamente le nostre motivazioni ci ha promesso un
incontro con l'assessore all'ambiente della regione Sardegna, l'unico
in grado (a detta del Prefetto) di poter bloccare i lavori.
"Dae
sinistra
oltad' a destra,
e sempre bides
una minestra"
CAPITOLO
III
LA
CAMPAGNA ELETTORALE
La parola d'ordine
era: non fatevi strumentalizzare! Questo almeno era ciò che
dicevano quelli di una parte quando davano la colpa all'altra.
Noi stavamo in mezzo, anche quando, grazie all'interessamento del
coordinatore locale di Forza Italia, abbiamo avuto un'incontro informale
con l'assessore, che ha ribadito di non avere mai avuto richieste
d'incontro dal comune di Bolotana.
Eravamo i protagonisti indiretti dello scambio di volantini-accusa,
con i quali è stata rivitalizzata la campagna elettorale del
paese.
Par condicio 1: abbiamo posto ai vari politici di passaggio le stesse
domande - chiediamo ai candidati di dire in maniera chiara a questa
assemblea come si esprimono nei confronti della discarica di rifiuti
speciali di Bolotana. - chiediamo anche che facciano un documento
da dare alla stampa regionale, specificando chiaramente la loro posizione
e quella dei loro partiti, da pubblicare al piu' presto -
L' Ulivo, approfittando della ricorrenza del 25 Aprile, si è
soffermato sui valori sanciti dalla Costituzione Italiana, peccato
che quando è stato proposto e poi approvato il progetto della
discarica nessuno di loro si sia "ricordato" dell'art.32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo......
La Casa delle Libertà non ha voluto domande, ma durante e soprattutto
dopo il suo intervento, il rappresentante regionale di Forza Italia,
parlando con i nostri rappresentanti, ha garantito il suo interessamento
per il blocco dei lavori.......
Par condicio 2: se si esclude la risposta sulla stampa (e che risposta),
data dai rappresentanti della lista Indipendentzia, la par condicio
è stata rispettata, continuano a prenderci in giro sia da una
parte che dall'altra........
Passato il fatidico 13 Maggio abbiamo indetto un'altra assemblea,
dove finalmente tutti i rappresentanti politici locali, su proposta
del coordinatore di Forza Italia, hanno deciso di stilare un documento
unitario, ribadendo il loro no alla discarica. Nessun nostro rappresentante
era presente all' incontro e questo è tollerabile, ciò
che non capiamo è come mai non si siano ancora viste azioni
concrete. Ma non ci avevate promesso un'incontro istituzionale nel
quale avremmo consegnato la petizione popolare? Avete forse paura
che possiamo sentire qualcosa che deve rimanere nota solo agli addetti
ai lavori? Consentiteci solo di avvisare gli sprovveduti viandanti:
QUANDO ANDATE IN GIRO NEL PAESE DEI BALOCCHI, ATTENTI, QUELLA CHE
SEMBRA LA FATA TURCHINA E' MANGIAFUOCO TRAVESTITO...................
CAPITOLO IV
LA
FARSA FINALE
Siamo arrivati al gran giorno, veniamo informati dalla Provincia che
l' assessore regionale all' ambiente "ha concesso" un'incontro
delle parti sul campo neutro di Nuoro e, udite udite, abbiamo anche
l'invito ufficiale rilasciato dai nostri amministratori provinciali.
Ripassato gli schemi a memoria e forti del fatto di rappresentare
quella chiara espressione popolare, contraria alla realizzazione della
discarica, siamo partiti per il capoluogo con l' intenzione di vincere
la partita.
Appena messo piede nel palazzo della Prefettura l' amara sorpresa:
questi inviti non sono validi, neanche li avessimo presi di contrabbando........
....E' una riunione per organi istituzionali, voi non potete partecipare.....................
L' invito della Provincia al cospetto delle decisioni del Prefetto
e dell' assessore era diventato carta straccia, al contrario della
presenza "graditissima" del rappresentante della ditta appaltatrice.
Lui era presente perché' "parte in causa", mentre
noi rappresentanti di una cittadinanza che affonda inesorabilmente
grazie all' insana abitudine dei propri amministratori, passati, presenti
e speriamo non futuri, di sacrificare alle gerarchie dei partiti l'interesse
ed il bene comune, non siamo nessuno.
Abbiamo poi saputo dalle colonne di un quotidiano (quello che ci relegava
nei trafiletti delle pagine provinciali) che l' assessore in persona
sarà a capo di una commissione che valuterà se effettivamente
c'è stato o ci potrà essere in futuro un danno ambientale,
o se la discarica potrà invece essere utile al piano integrato
che sta nascendo attorno.
Su zogu de su sedatteddu continua......................................................................
"Adiosu,
Nanni,
Tenedi contu,
faghe su surdu,
ettad'a tontu.
A tantu, l'ides,
su mund' est gai
a sicut erat
no torrat mai"
(Il pezzo è pervenuto il 14-5-2003)
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