Bolotana.
Maria Giovanna
Cherchi, l'idolo canoro della Sardegna, ha iniziato a cantare sin da
bambina. Il suo papà Pietrino, negli anni sessanta, a sua volta
è stato il beniamino delle ragazze che affollavano le piazze
isolane per sentire la sua bella voce. Ma il grosso successo è
arrivato dopo aver vinto con "Roccas" alcuni anni or sono
il concorso canoro bandito da Radio Internazionale e dalla R&G Music.
Per la bravissima cantante di Bolotana (comune al centro della Sardegna
nella provincia di Nuoro), non c'è più stato un attimo
di pausa. I successi canori si sono susseguiti con un ritmo davvero
incredibile. Questo senza impedirle il proseguo degli studi in teologia.
Il premio, oltre alla firma di un contratto di lavoro. Comprende anche
l'incisione del primo CD. Maria Giovanna Cherchi, ha firmato con entusiasmo
anche il suo primo contratto di lavoro che le ha garantito una serie
di impegni canori e la partecipazione a spettacoli televisivi e di piazza,
questo insieme con alcuni personaggi della musica leggera italiana già
affermati, come i Ricchi e Poveri e Rita Pavone. Non è tardato
ad arrivare neanche il secondo lavoro discografico "Ammentos",
con alcuni testi del compianto poeta Costantino Longu. Anche questo
un vero successo di critica e di vendite.
Dal suo esordio con Roccas, sono ormai trascorsi circa sei anni e la
Cherchi oggi è la beniamina incontrastata dell'isola, gli spettacoli
si susseguono con manifestazioni sempre più qualificate. Non
a caso, è lei, a cantare "Unu frore che a Tie" la sigla
iniziale della trasmissione televisiva "Sardegna Canta" in
onda su "Videolina" che, da oltre 20 anni è il programma
con il maggiore ascolta in Sardegna, attualmente trasmessa con copertura
europea sul satellite. "La canzone è un mix tra il passato
e il presente", sostiene la cantante, "quando si ascolta si
respirano profumi mediterranei che ricordano i vecchi sentimenti, ma
anche nostalgie della sana vita di una volta". La ragazza è
orgogliosa di questo buon momento artistico che è arrivato abbastanza
in fretta. "Questa sigla, valorizza la mia voce ma soprattutto
le bellezze della montagna di Bolotana", racconta con emozione
la Cherchi, "per me è motivo d'orgoglio registrare il video
nel mio paese, nel bellissimo bosco di Badde Salighes e nella montagna
di Ortachis". "ho avuto la grande fortuna di conoscere e lavorare
con Piero Marras e l'opportunità di crescere artisticamente e
umanamente - sostiene la giovane cantante - Canto e faccio spettacoli,
ma non trascuro gli studi, approfondire la Sacra Scrittura e la Teologia
mi ha permesso di comprendere meglio la fede cristiana, insegnare religione
nelle scuole per me era un sogno che ho coronato quest'anno con la cattedra
presso un liceo di Bosa".
Ma oltre alla cattedra nel proprio liceo, la Cherchi ha provato l'emozione
di quella universitaria. Infatti è arrivato anche l'interesse
del mondo accademico. Dopo un recente e affollatissimo concerto a Milano,
è stata contattata dal rettore dell'Università di Pavia
che le ha proposto una collaborazione con l'ateneo. Così la cantante
bolotanese è salita in cattedra per parlare delle donne sarde
impegnate artisticamente e culturalmente. "È stato fatto
uno studio sulle donne che lavorano e ci si è soffermati sulle
problematiche delle donne di Sardegna - racconta Maria Giovanna - così
hanno deciso di chiamare me, affinché io potessi raccontare della
mia esperienza artistica, il rettore mi ha chiesto di portare agli studenti
l'esperienza di vita della nostra terra. Io ci ho provato, sapendo di
trovarmi davanti a una bella responsabilità è andato tutto
meravigliosamente bene". A soli 24 anni dunque, Maria Giovanna
Cherchi si gode l'enorme successo che le hanno dato le sue canzoni,
la splendida voce e l'enorme umiltà.
Le serate si susseguono, le presenze nelle televisioni locali sono oramai
diventate una consuetudine. Non mancano gli impegni nella penisola e
addirittura non mancano le scritturazioni per l'estero. Il prossimo,
proprio tra qualche giorno a Lione. Non a caso è stata definita
da critici "L'ambasciatrice della cultura isolana"
"Lasciatemi sognare - dice la Cherchi - mi sembra quasi di stare
su un mondo irreale, dove non esistono fatti negativi ma, soltanto cose
meravigliose e fantastiche"
Luigi
Ladu
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