Il
pittore delle favole
Luciano
Latte è nato a Bolotana, ma già da diversi decenni risiede
a Cagliari, dove si è dedicato all'insegnamento (è laureato
in Scienze Agrarie). Non dimentica di tornare spesso e volentieri nel
suo paese.
La sua carriera - come egli spesso spiega - inizia per caso, senza alcuna
velleità, scarabocchiando per il semplice gusto di esternare
i propri sentimenti in qualcosa di ben preciso, di materializzato, che
rendesse appieno il suo modo di concepire il mondo, le donne, i fanciulli,
la natura. Dai volti femminili che ritrae, traspare da subito l'esperta
capacità di un tratto che vuole a tutti i costi stabilire un
contatto reale con l'immagine da raffigurare.
A mio avviso però, la capacità espressiva di Luciano Latte
traspare in tutta la sua maestosità soprattutto nelle proposte
floreali ad acquarello, negli oli delle nature morte, nei fanciulli
(che per lui rappresentano un simbolo di purezza della vita ma che nel
contempo costituiscono l'angoscia dell'uomo se si osserva e si riflette
un attimo solo sulla sorte che ad essi potrebbe essere riservata dalla
vita).
Discorso a parte meritano poi i suoi "paesaggi". Agglomerati
di piccole case che si riflettono su chete lagune, trattati con colori
"dolci" e tonalità appena accennate così da
far pensare proprio ad un libro di favole.
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