Ballo Sardo
...."u pilu rizzu"
è la cenere
che ispessisce le mie mani,
cobalto il colore fuso in abisso
e più non mi stupisco che del Passato
memoria non consuma
ma trattiene senza recingere
pelli sovrapposte e
vesti cristalline,
note suonate al pianoforte in serie lenta
a scandire nelle tre dimensioni
Tempo
e Il mio sangue
sgorga da ferite di rapace
irriga Presente e presente
come soffio di canna irrompe
Eco è la mia pelle di granito
[ rifugio]
per mani che toccano, accarezzano
come spuma d'onde
fra scogli aguzzi
pelle di nidi d'aquila
illusioni
fusi in gocce di sudore
e oro di cardine
..."u pilu rizzu" è pelle
di sabbia
che seta avvolge e pelle
riconosce un canto
che annuncia
della mia ombra il suo Nulla
Raimondo Masu
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