e
intantu intrina (1° Premio Paulilatino
2007) E’costume del populismo più becero ricercare falsi pericoli e falsi problemi che arrivano dall’esterno per inneggiare ad una guerra che mai ha nulla in comune con le ragioni che si manifestano, ma che ha sempre lo scopo di arricchire i poteri forti e impoverire le classi più disagiate e per queste, allora, “intanto si fa sera”.
E intanto si fa sera (Ieri… come oggi) E intanto si fa sera /nelle ombre nascoste/che popolano la strada/pronte a guadagnare il buio./Aie deserte,/dissolte,/senza voci di bimbi/di canti e di festa./Sono mille paure/che sole si cercano/in mezzo a stelle mute/di un cielo che aspetta/un vento di guerra./Una voce comanda/l’orgoglio più falso/l’onore e l’inganno/che insidia la mente,/ “Via lo straniero/dalla terra nostra”/la terra sovrana/ dei grandi e degli antenati./Ma chi “lo straniero”/e quale “l’onore”?.../Se chi ci guadagna/è lui il traditore?.../Poi/voli di uccelli partono/ lasciandosi dietro tutto /il frutto, il nido,/alte pianure e colline/per posti lontani/in forestiere cussorgie./Tuona un poggiolo/e mille bandiere…/e intanto si fa sera/nelle ombre nascoste/nei desideri più forti/nei sogni perduti/nelle speranze già morte. |