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Guturos Gùturos ispinosos m’impedizant E da custos rualzos e fulcones Tando mi frimmo fertu ma non mortu A totu paro fronte a tzufu reu, Si riunint che sos canes rundanos Las griso custas baddes arestadas |
Sentieri Sentieri irti di spine mi impediscono di dare sfogo ai miei desideri di libertà perché venti gonfi di cattiveria troncano e ritorcono le fronde di speranze ed aspettative della vita. E da questi rovai irti di rami sechi non trovo vie d’uscita, perché pare che ogni cosa che faccio imputridisca invischiata nel fango dell’invidia di tante lingue perfide che trovano soddisfazione solo in petegolezzi colmi di cattiveria. Allora mi fermo un attimo ferito ma non finito per riunire la grinta, fra i latrati di cagne rabbiose e cani di poco conto, che mi vogliono rovinare l’ultimo tratto della vita. Risveglio il sangue ed ogni altra risorsa per oltrepassare questa insidiosa oscurità. Mi confronto con tutti senza cedimenti, con gli occhi che bruciano di libertà e senza alcuna pietà nelle parole verso i falsi precettori, miserabili giuda traditori che si divertono solo con la calunnia .
Ma questi farisei cambiano faccia se ti mostri debole o sofferente e non possiedi nulla che possano desiderare. Sono disposti a darti consigli, incoraggiamenti, gratificazioni perché non sei in grado di provocare la loro invidia. Rifuggo da queste valli inselvatichite
e desidero solo percorrere campi seminati dove cresce il grano mentre
si secca la gramigna sradicata con la zappa e dove ogni chicco viene
scelto per rilucere nelle corbule ricolme. |
Agusto
Piras |