Le guardavo i tratti del viso, erano di una dura bellezza, scolpito dalla mano paziente della malattia mediterranea, da alluvioni di generoso sangue altrui...... La madre ne era certa... quel grande cuore contenitore di sofferenze, d’amore, di speranza, di rabbia....... avrebbe troppo presto, tra le sue pareti, lasciato passare la vita.... A Carla Oh deus meu. Oh deus meu! Cal’es
sa pizzinna Donosa l’as cherfida
chin tegus A coro serradu no intendes
dolu Cale fide t’ada a
giurare? O solu cussu ses chirchende
e bia E in custa serentina as
zapadu Ho chiamato il tuo Dio quel giorno... Quale è la ragazza,
Dio!!! Dolce! l’hai voluta
con te Il tuo cuore è chiuso
non sente dolore. Quale fedeltà ti
giurerà? Ma non cercavi altro! Solo
questa! In questa sera hai trovato Chessa Giovanni 18.09.2003 |