Teggji Teggji Ruccatoggju ============ Rocce Rocce/ammassate sulle mie alture/rosicchiate in forme amene/dall’indole costante del tempo,/e secoli e secoli/in quel continuo lisciare/sino a farli rotondi,/sino a ridurli, con pazienza,/a giusta misura/dell’aria stessa che li ha generati,/squarciata dai venti/e da antiche tempeste/mantiene fedele, in ogni anfratto,/sempre una lacrima che cade./I camminamenti, segnati ed evidenti,/sono solo salti di capre/che hanno cercato nelle fenditure di roccia l’alimento/o forse sono pure il segno/di un’orma che in fretta/ha cercato, fuggendo,/tranquillità e riparo./Rocce ammassate/come messe lì volutamente/e tra l’una e l’altra, ogni tanto,/solitario,/spunta un leccio verde,/magari piegato/dalle raffiche furiose del maestrale,/che assorbe la sostanza/da quella spaccatura in cui s’annida/e che la tiene in vita./E’ un dirupo questo ammasso di rocce/sulle mie alture/dove è conservato/il seme della mia gente/e la radice dell’identità/nasce da un ceppo/che affonda le sue braccia/negli incastri più profondi/di questa terra dura,/di granito. Gianfranco Garrucciu |