Ai tempi della scuola
di Andrea Pintus

Ai tempi in cui c’era il calamaio,
che era sempre pieno d’inchiostro,
andavo a scuola lieto e gaio;
tornavo con faccia da mostro:
il viso e le mani mi macchiavo.
Gesù mio, Padre nostro,
pregavo ardentemente
perché turbata era la mia mente.

Col pennino, spesso stemperato,
quanti “disastri” ho combinato!
Delle volte ero disperato:
ero proprio poco ordinato!
Il quaderno era spesso macchiato,
per questo ero molto impacciato;
anche se il maestro era indulgente
mi doveva dare voto “insufficiente”.

Quando di studiare non si ha voglia,
è come una pianta che non ha foglia;
la mia pianta era del tutto spoglia:
non studiavo, stavo sulla soglia.
Se non ti applichi, tutto s’incaglia:
della tappa perdi certo la maglia;
è sicuro che ci rimetti la faccia:
per studiare ci vuol tanta tenacia.

Broni, 24-05-2010