Emozioni prigioniere
di Francesca Moro

Arroccata sulla cima di un iceberg,
la mia anima contempla
la desolata e arida pianura.
Sterpi anneriti e ceneri
testimoniano
l’ira che, di volta in volta,
segue la mia passione inespressa.
Da cumuli anneriti...
fili di fumo si alzano
in lente e pigre volute,
grevi e privi di trasparenza,
simili a veli piombati,
fendono il vento.
Contempla, la mia anima
e vorrebbe urlare,
chiedere, elemosinare...
ma il mio ego,
imperioso e intransigente
pone il suo veto,
e lei sconsolata... tace.
Tace e ricorda...
quando i campi di smeraldo,
ornati di perle iridescenti
si offrivano...ai baci di luce
del sole nascente.
Tace e non sa più ...
come fecondare
il deserto che la circonda.
Tace e spera...
che il sole bruciante
del mezzogiorno
sciolga il ghiaccio
su cui è assisa,
ché possa diventare fiume
e la terra dissetare,
ché possa diventare nuvola
su cui libera...in cielo volare.

Campoverde, 04/06/2002

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