La sigaretta

  Purtroppo so accusì la "Sigaretta"
e spesso e volentieri me s'accetta
pé er fascino sottile e delicato
che non lo sa chi nun ha mai fumato.

Abbituarmente in abbito da sposa,
snella, senzuale, morbida, odorosa,
aspetto solo d'esse posseduta,
de gode, e ar tempo stesso èsse goduta.

Però nun faccio a ttempo a ppiià foco
che me dissorvo in fumo a ppoc'a ppoco,
e ne st'orgasmo etéreo tra le dita
inzieme ar bacio mio te dò la vita,
senza avè er tempo d'aggustà er sapore
de tutte le dorcezze de l'amore.

Ma ne la crudertà de 'sto destino
m'abbasta solamente er contentino
de 'na vennetta che m'appaga in pieno:
"…che tt'ho lassato tutto er mi veleno"!

Mario Ferraro

Questa poesia, č stata inviata da Luciano Canfora, Responsabile della rivista "Il Notiziario", mensile di attualitā del C.C.R.S. Circolo Culturale Palazzo di Giustizia di Roma. La stessa poesia č pubblicata all'interno della rivista nella sezione: "L'Angolo della Poesia".

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