Lavoro precario
di Mirella De Cortes

Schiava di ansie,
la notte mi vesto di fiabe
e il giorno, di immobili storie.
Talvolta mi vesto di calma,
mi vesto di attese e pazienza,
e delle certezze mi svesto.
Precari è una vita a metà
è avere
e non aver niente,
è anche morire ogni giorno
fra dubbi e perché
a cui non so dare risposte,
io, vestita di favole mute,
delle paure e dei “se”.
Non so se il futuro mi ama
se un figlio mi attende, non so…
e allora
mi vesto di rabbia e di pianto,
mi vesto di fragilità
e intanto ritorna l’inverno.
Sospiro, e mi svesto
di tutti i progetti che ho.
Precari, anche i sogni,
volteggiano al buio
vestiti e svestiti di me…
e una mano, che porta carezze,
li nutre.

O, forse,
li ignora in silenzio.