Le maschere del mio confine
di Michela Zanarella

Non è diverso dal cielo, lui.
In sè ha lo stesso infinito,
una sorgente d'azzurro
fedele alle origini.
Mare. Mare.
Dove vivono gli abissi
e in un recinto si allineano
le onde.
L'alba è per entrambi.
L'acqua è musica
per i miei respiri
un sandalo d'argento
per i miei occhi.
La linea d'orizzonte
mi confonde.
Nelle vele distanti
vedo una guancia di nuvola
nel volo di gabbiani
vedo lo spettro d'uno scoglio.
E muto per un attimo
immagini che sembrano identiche,
strappando la maschera
del mio confine.

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