Su Gologone
di Mons. Pietro Meloni

Su Gologone !
Fresca sorgente d’acqua cristallina
splendente di smeraldo e di turchese
limpida gemma d’epoche lontane
tu sgorghi dalle gole di un abisso
e scavi sotto terra un gran torrente
che scorre dolcemente a rinverdire
la soleggiata valle del Cedrino.

Ti sovrastano massi giganteschi
dalle candide cime del Corrasi
e le aspre rocce eternamente in bilico
sembran precipitare sul pendio
del Santuario della Monserrata.

Risalendo alle tue verdi colline
attraversato l’arco trionfale
del regno di Peppeddu Palimodde
allo spirar di un mite venticello
senti un aroma di olivi ed olivastri
frammisto al profumino dei porcetti
che la corte di Pasqua e di Giovanna
sta abbronzando nel fuoco alla graticola.

Tutta la casa è una pinacoteca
con i ritratti d’illustri antenati
e bei dipinti di storia campestre
che sanno unire l’armonia dell’arte
al miraggio olezzante degli arrosti.

Mentre assapori le prelibatezze
ti circonda il “giardino delle Muse”
e le “giovani ninfe olianesi”
sorridenti ti offron nei taglieri
il pane carasau e guttiau,
salumi, culurgiones, filindeu,
macarrones de busa e tatalleu
innaffiati dal rubino “Nepente”
casadinas e sebadas al miele.

Al brindisi sollevi grato il calice
per far gli auguri alla “regina” Pasqua
a Giovanna l’erede incoronata
a Camilla giovane principessa
che nel futuro ancora inventeranno
nuove e squisite ghiottonerie.

Si è fatta sera e voli a contemplare
il candore “di porpora e di rosa”
delle rupi echeggianti su pei monti
armonie che si perdon nel silenzio
e “naufragar t’è dolce in questo cielo”.

agosto 2020