Un porto sognato
di Juanne Villa

Un abbraccio in color d'innocenza
Il desio rimarca un porto sognato
Tra i tasti d’un ventoso incantato
Che fa musica in quel mare di note
Che li conducono a ballare la notte
Nel silente ondeggiar dell’esistenza

Mentre la mano s'allunga alla luna
Il salato ne accarezza ancora una
Ancora una ancora una centinaia
Così la notte in attesa del giorno
Così la morte appare tutt’intorno
Ma quante mani saranno migliaia

Ingoiate dal nero dell’abisso
Parecchi milioni tra mare e terra
Mani indifese offese in ogni guerra
Sepolte sotto un solo crocifisso
In fosse comuni d'un sol colore
Quello razzista impregnato di morte
Ancor orrendo indelebile e forte
Che può lavare solo l’amore

Il sangue è rosso in quelle ombre nere
Ombre d’abbracci e strette di mani
Rinneganti l’odio d’insani
Desiderose in nuove primavere

Nel rivedere le stelle e la luna
Riflettere nelle notti musicate
D’impotenti ombre mai più odiate
Perché la razza umana è solo una

L’onde del mare ed in terra i cammini
Lascino solo passaggi per molti
Perché da adulti riflettano volti
D’abbracci d’innocenti bambini.