CONCLUSA CON UN LUSINGHIERO SUCCESSO LA MOSTRA DI MONZA PROFILI E PAESAGGI DELLA SARDEGNA DEDICATA ALLO SCIENZIATO MONZESE PAOLO MANTEGAZZA
Siamo molto entusiasti
di questa mostra itinerante che vuole far conoscere alcuni angoli nascosti
e alcune bellezze naturali, scolpite nelle rocce delle due belle Regioni,
la Sardegna e la Lombardia e che sono state di arricchimento culturale
anche per noi e per i nostri soci e ci ha fatto scoprire molte caratteristiche
che non conoscevamo. Quando il Signore
si accinse a modellare la Sardegna, l’ultima terra, che doveva uscire
dalle sue mani, si accorse che nella foga della creazione aveva consumato
quasi tutta la materia necessaria alla sua impresa. Gli era avanzato un
cumulo di granito. Dopo un attimo di perplessità Iddio sparse sul
mare quelle ultime pietre e calcandole col piede fasciato d’un sandalo
di fiamma, vi lasciò in eterno la sua impronta. Così nell’acqua
solitaria nacque la prima forma di Ichnusa. Ma il Signore non si fermò
qui. Non permise che questa sua creatura estrema affiorasse dalle onde
come uno scoglio arido e brullo. E perciò dagli altri continenti
e dai paesi che aveva già foggiato, Egli continuò a togliere
leggermente con le sue mani armoniose, quel che mancava all’isola
di pietra, foreste di roveri e d’elci, fiumi placidi e torrenti
rissosi, pianure dolci di viti e di spighe, pascoli folti e propizi alle
mandrie, dune bionde orlate di stagni pescosi, insenature popolate di
tamerici e di palme, baie raccolte e ospitali per i naviganti. Il Divino
Artefice toglieva a quei paesi e riversava, distribuendo sapientemente,
sulla trama sassosa di Ichnusa. Alla fine Egli vide con letizia che l’isola
di pietra per questa sua invenzione si era trasformata in una terra così
varia e così ricca d’accenti, di colori e di prospettive
da assomigliare quasi ad un continente. S’accomiatò dunque
più sereno dall’isola, dove viveva la sua orma perenne, e
riprese il viaggio per scortare ancora, come un pastore vigile, il suo
gregge di stelle attraverso i pascoli del cielo. Particolare curioso,
ha suscitato molto interesse ed è stato il quadro piu visto e commentato
quello de: Così, o pressa
poco, raccontano i sardi la nascita della Sardegna e la favola esprime
in questo modo fantasioso la meraviglia e la commozione del loro cuore
d’innanzi a quest’isola, che muta e trascolora ad ogni nostro
passo come un mosaico bizzarro. Secondo la leggenda che abbiamo narrato,
la Sardegna fu l’ultima terra germogliata dalle mani del Signore.
Poiché dalla lunga fatica per plasmare il resto del mondo, era
avanzato appena un mucchio di pietre, solo con queste Iddio fece nascere
dal mare la sua creatura estrema. La pietra ha infatti una sua incidenza
imperiosa nel paesaggio sardo, i suoi diluvi abbracciano sconfinate distese.
Dalla Gallura al Campidano, dal golfo occidentale di Oristano al golfo
di Arbatax aperto a levante,Prendendo a spunto il libro di Mantegazza,abbiamo
voluto far La Mostra dopo Monza,sarà
inaugurata a Concorezzo,Domenica 6 Maggio, 2012 alle ore 11, nella prestigiosa
sala Mostre di Villa Zoia,alla presenza delle Autorità di Concorezzo
e speriamo di Carloforte e della Sardegna. A rappresentare la FASi, ci
sarà il Dr. Paolo Pulina dell’esecutivo della FASi, giornalista
pubblicista,che ci parlerà anche di Paolo Mantegazza – Nato
a Monza nel 1831 e scomparso a San Terenzo – Lerici nel 1910. Grazie dell’attenzione
e cordiali saluti dal circolo Culturale Sardegna di Monza-Concorezzo-
Vimercate. 03-05-2012 |