Padova, 27
marzo 2013
COMUNICATO
STAMPA, già in www.fasi-italia.it
Continua l’emergenza
trasporti. Si aggrava l’isolamento della Sardegna
Oltre ai tagli delle
tratte aeree nei mesi scorsi, in particolare per Alghero, continuano i
disagi per i Sardi, con le soppressioni temporanee, gli accorpamenti di
voli, i ritardi.
Il volo di sabato 23 marzo Milano Linate–Olbia di Meridiana è
stato spostato senza preavviso, senza comunicazione agli utenti, con il
rischio che poi saltassero tutte le coincidenze con le linee dei pullman
in Sardegna.
Il 13 marzo è stato pubblicato il decreto sulla nuova continuità,
ma bisognerà aspettare il 27 luglio per capire se ci saranno compagnie
disponibili ad accettare oneri di servizio. Altrimenti servirà
la gara, con l’esborso di contributi regionali.
Il doppio regime della continuità uguale per tutti d’inverno
e della tariffa differenziata d’estate, oltre a penalizzare gli
emigrati e i turisti, con grave danno economico per la Sardegna, rischia
anche il verdetto del TAR se ci sarà un ricorso dell’on.
Mauro Pili.
Nella nebbia più fitta è il regime di continuità
territoriale per quanto riguarda le 6 rotte minori, non comprese nell’attuale
convenzione.
Sul fronte dei trasporti marittimi la situazione non è migliore:
Saremar, la flotta sarda, chiude
in attesa del pronunciamento di Bruxelles. Diminuiscono le rotte e rischiano
di aumentare i prezzi; vedi il caso della cancellazione del servizio Genova
–Olbia annunciato questi giorni da GNV.
In 2 anni i passeggeri dei porti di Porto Torres, Golfo Aranci, cioè
delle porte turistiche della Sardegna, sono 2.500.000 in meno. Certamente
incide la crisi economica, ma pesa moltissimo lo shock di quell’aumento
dissennato e improvvido di inizio gennaio 2011, quando i costi dei biglietti
salirono del 70/80%, generando rabbia, sfiducia, disamore per le vacanze
in Sardegna.
In primis tra gli emigrati: ne sono testimonianza anche i cartelli “VENDESI”
affissi all’esterno di molte delle loro case nei paesi dell’interno
e al mare.
Filtra ora la notizia che le motivazioni date dagli armatori all’antitrust
sul caro tariffe e sull’ipotesi di cartello non siano state giudicate
congrue.
All’orizzonte si affacciano altre nubi sulla grave situazione di
Alitalia e sull’attesa di ricapitalizzazione di Meridiana: nubi
che promettono tempesta in primo luogo per i Sardi.
In questa primavera incerta le preoccupazioni aumentano per un’estate
ancora più incerta.
La Regione deve prendere atto della situazione di emergenza e, senza cedimenti
sugli interessi dei Sardi, e senza demagogia fatta solo di parole, deve
attivarsi su due fronti: da una parte incalzare l’attuale e il nuovo
Governo (quando e se ci sarà), in quanto responsabile dei trasporti
che eroga i fondi per la continuità; dall’altra agire in
proprio: costruire un nuovo tavolo con le Compagnie, contro il pericolo
di nuovi aumenti e per ridiscutere programmi e assetti futuri.
Negli anni trascorsi – il 15 giugno 2011 a Roma a piazza SS. Apostoli;
a ottobre 2012 in 4 aeroporti nazionali – gli emigrati hanno protestato.
Siamo pronti a mobilitarci ancora ma anche le forze politiche e sociali
della Sardegna devono muoversi ora e chiedere accordi e garanzie, prima
che scatti la stagione estiva, e ogni intervento diventi quindi tardivo.
L’Esecutivo
della FASI
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