Padova,
30 agosto 2012
COMUNICATO STAMPA
SOLIDARIETA’ DELLA FASI (FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI
SARDE IN ITALIA) AI MINATORI DELLA CARBOSULCIS
Il 30 agosto 2012, una rappresentanza del Comitato Esecutivo nazionale
della FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI SARDE IN ITALIA (FASI) ha portato nelle
gallerie di Nuraxi Figus la solidarietà ai minatori in lotta da
parte di tutti i Circoli degli Emigrati Sardi nell’Italia continentale.
Il mondo dell’emigrazione è vicino ai lavoratori della Carbosulcis
che si battono per la difesa del loro posto di lavoro e quindi del futuro
delle loro famiglie, dei loro giovani e del loro territorio. Quello del
Sulcis è un territorio che rappresenta oggi il fronte di battaglia
per lo sviluppo di tutta la Sardegna.
Noi emigrati riteniamo che non si possono eliminare posti di lavoro e
che non si può chiudere una politica industriale senza avere creato
soluzioni alternative. Non si può, nell’attesa che avvengano
realizzazioni di impegni e promesse, desertificare il tessuto produttivo
e lasciare come unica prospettiva l’emigrazione dall’isola.
È una storia che abbiamo vissuto sulla nostra pelle.
Scelte e modelli di industrializzazione in settori dichiarati strategici
per l’economia italiana, imposti fuori dalle caratteristiche e dalle
risorse della nostra isola, si sono aperti e chiusi nel volgere del ciclo
di concessione, erogazione e incasso di agevolazioni e contributi ad operatori
che, nel momento di produzione a regime, hanno dichiarato non più
redditizio il loro impegno e hanno lasciato l’isola senza pagare
pegno.
Cicli di dieci, vent’anni che hanno coinvolto i percorsi di vita
e di lavoro delle persone costrette a costruire e ricostruire ogni volta
la propria vita e sempre più spesso in altri luoghi fuori dall’isola.
Queste irrazionali trasformazioni hanno sconvolto il territorio, sfruttato
e sacrificato all’impresa del momento, e ne hanno oscurato le sue
originali potenzialità di risorse ambientali e di culture sociali
e produttive radicate.
Per questo oggi noi emigrati siamo con i minatori di Nuraxi Figus, con
gli operai dell’Alcoa e con tutte le forze sociali, economiche sarde
per chiedere che la Regione Sardegna in maniera compatta non permetta
la perdita di un solo posto di lavoro nel Sulcis e in tutta l’isola
e reclami dal Governo italiano le risorse che le spettano da impegnare
finalmente per sviluppare le nostre opportunità.
Si parta dalle bonifiche dei territori devastati, dall’agricoltura,
dall’esperienza millenaria dell’allevamento e della produzione
casearia, dall’industrializzazione dei prodotti agro-alimentari,
dal turismo compatibile con il nostro paesaggio, con la nostra cultura,
dalle infrastrutture e dai trasporti che realizzino la continuità
territoriale per le merci e le persone.
Si dia valore ed opportunità reali e continue nel tempo all’imprenditorialità,
all’artigianato e, in generale, alle esperienze e alle competenze
lavorative oggi esistenti in Sardegna tra gli occupati e i disoccupati
e alle conoscenze e alla preparazione dei giovani che non riescono ad
avere opportunità di occupazione.
Serafina Mascia
Presidente FASI
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