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L’Europa delle
donne: celebrata in una prospettiva federalista la giornata internazionale
della donna al “Logudoro” di Pavia
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In occasione della
Giornata Internazionale della Donna, il Circolo culturale sardo “Logudoro
“ di Pavia, presieduto da Gesuino Piga, ha chiamato la prof. sarda-pavese
Anna Costa Spoltore (membro del Comitato Centrale del Movimento Federalista
Europeo, associazione politica apartitica, che fa tesoro del pensiero
federalista – dai sardi Tuveri e Asproni ad Altiero Spinelli –
) a tenere una relazione su “Le donne in Europa”.
La prof. Costa ha spiegato innanzitutto ciò che sta facendo il
MFE per spingere i governi, in particolare quelli dell’ “Eurozona”,
a unire politicamente l’Europa costituendo gli Stati Uniti d’Europa.
Il punto di partenza della prof. Costa ha riguardato il rapporto tra
Donne in Europa e l’apporto che l’UE ha dato a livello legislativo
per creare pari opportunità e diritti, abbattendo le differenze
di genere, arginando così tutte le “ondate” sessiste
che, negli ultimi decenni, si stavano abbattendo nei vari paesi europei
ma soprattutto nel nostro Paese.
Nonostante questo permangono ancora differenze tra i due sessi: basti
pensare che in Italia trova occupazione il 49,5 per cento delle donne
contro una media europea che supera il 62 per cento.
Oltre a questo, bisogna tener conto di una differenza dal punto di vista
della retribuzione: quella delle donne è mediamente inferiore
del 17 per cento rispetto a quella dei maschi, in alcuni paesi è
inferiore addirittura del 21 per cento.
E’ vero – ha poi sottolineato la relatrice – che il
ruolo della donna si è complicato nel corso degli anni, poiché
è più complesso l’ambiente in cui la donna si muove.
L’eterogeneità dei ruoli che lei deve oggi ricoprire la
obbliga, rispetto al passato, a una maggiore tenacia e determinazione;
ma nello stesso tempo non sono del tutto scomparse posizioni che tendono
ad ostacolare la carriera delle donne.
Questa prospettiva, non di certo “rosea”, è ben visibile
se si rivolge lo sguardo al mondo politico. Troppo spesso le donne delegano
le decisioni politiche ai maschi; ancora troppo pochi sono i ruoli cruciali
ricoperti dalle donne a livello mondiale.
La prof. Costa ha concentrato l’attenzione anche su un altro tema:
quello dell’ integrazione europea che da ormai sessantotto anni
garantisce la pace e che, dalla sua creazione negli anni cinquanta,
ha garantito un sempre maggior grado di progresso e sviluppo economico
mai raggiunto prima. E’ sul mantenimento della Pace che la relatrice
ha posto l’accento: se si seguono gli ideali della giustizia e
della fratellanza non sarà possibile ripetere gli orrori del
nazifascismo e del razzismo (la prof. Costa ha citato due brani rispettivamente
di Luis Sepulveda – relativo ad una visita ad Auschwitz - tratto
da Le rose di Atacama, e l’altro tratto da La rosa bianca di Sophie
e Hans Scholl, studenti dell’ università di Monaco condannati
nel 1943 alla pena di morte per decapitazione per aver diffuso manifesti
antinazisti).
La prof. Costa si è poi occupata del ruolo della donna durante
le ondate migratorie. La relatrice ha raccontato una sua esperienza
personale riferita al fenomeno migratorio quando negli anni 70, in quanto,
da giovane aderente attiva del Movimento Federalista Europeo, si è
confrontata con i sardi (uomini e donne) emigrati in Germania, verificando
le loro difficoltà per quanto riguarda la lingua e, in generale,
per quanto riguarda l’adattamento socio-culturale agli stili di
vita in quel paese straniero.
Certo oggi per un giovane è impensabile che ci siano state tali
difficoltà ma il programma Erasmus è anche merito di queste
persone che hanno lottato per affermare il sentimento europeo.
La relatrice, per altro esperta di dinamiche macroeconomiche, ha concluso
con un accenno alla situazione di crisi economica che stiamo vivendo
in Italia e in Sardegna. La nostra isola, in questo quadro, è
un anello debole di un’ Italia inadeguata ad affrontare l’emergere
dei giganti economici come i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina,
Sudafrica). E’ evidente da tutto ciò che non possiamo farcela
da soli ma dobbiamo unirci per fronteggiare tutte le difficoltà
a cui il mondo andrà incontro nei prossimi decenni; senza dimenticare
la “sardità” che non deve essere vista come un elemento
di debolezza ma al contrario va valorizzata per farla diventare il punto
di forza e l’asso nella manica da giocare sempre.
Dopo la relazione della prof. Costa la serata è proseguita in
allegria, allietata dalla suadente musica del cantautore sardo-pavese
Antonio Carta.
Una apprezzabile iniziativa organizzata dalle donne per le donne, che
davvero costituiscono l’altra metà del cielo.
(13-03-2013)