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Al Circolo “Logudoro”
di Pavia ricordo di Tito Orrù, “scopritore” di Giorgio
Asproni e grande amico degli emigrati sardi
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Nel pomeriggio di
sabato 18 maggio, nel salone del Circolo Culturale Sardo “Logudoro”
di Pavia, sono stati presentati gli atti del Convegno svoltosi in occasione
della consegna dei sette volumi del “Diario Politico” di
Giorgio Asproni, da parte della Facoltà di Scienze Politiche
dell’Università di Cagliari, alla Facoltà di Scienze
Politiche dell' Università degli Studi di Pavia.
Gli atti di quel Convegno (tenuto il 25 febbraio 2012, presso l’Aula
Foscoliana dell’Ateneo pavese), curati dal presidente del “Logudoro”
Gesuino Piga e dal vicepresidente vicario Paolo Pulina, sono stati dedicati
simbolicamente al prof. Tito Orrù, che ebbe un ruolo fondamentale
– con i colleghi dell’Università di Cagliari, i proff.
Bruno Josto Anedda e Carlino Sole e sotto la guida dell’allora
Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, prof.ssa
Paola Maria Arcari, tutti oggi scomparsi –, nel realizzare, con
un lavoro durato oltre 10 anni, la raccolta, la catalogazione e l’assemblaggio
di tutti gli elementi costituenti il “Diario Politico”,
sparsi in diverse sedi. Gesuino Piga nel suo intervento ha definito
questa opera monumentale di Asproni “un patrimonio dell' umanità”:
questi sette volumi ( di oltre quattromila pagine) contengono appunti,
commenti e testimonianze sul nostro Risorgimento dal 1855 al 1876 negli
oltre 20 anni di presenza di Asproni nel Parlamento e di suo protagonismo
nella vita politica italiana.
Il compito di ricordare il prof. Tito Orrù, venuto a mancare
il primo giorno dell’anno 2012, è stato affidato al dott.
Paolo Bullita, già dirigente dell' Università degli Studi
di Cagliari, e amico personale del prof. Orrù.
Il relatore ha definito Orrù un uomo piccolo di statura ma grande
per cultura, umiltà e umanità. Era una persona –
ha detto il dott. Bullita – di raro candore, in grado di emozionarsi
come un ragazzino di fronte alla scoperta di un nuovo documento storico,
Diversi poi sono stati gli episodi personali che Paolo Bullita ha condiviso
con l'assemblea, proiettando anche alcune fotografie che ritraevano
Orrù nelle sue diverse conferenze presso i Circoli degli emigrati
sardi.
Una speciale amicizia manifestava il prof. Orrù per i Circoli
di Pavia e Biella, dove sosteneva di sentirsi a casa; dove non aveva
bisogno di essere accolto perché sapeva di trovare degli amici;
amici, a cui era legato e ai quali cercava sempre di fare piacere, ricordandosi
sempre dei famigliari e ogni volta chiedendo di tutti.
Persone dello stampo del prof. Orrù ne sono rimaste poche. La
sua attività sia d'esempio a coloro che vogliono portare avanti,
con volontà e zelo ( doti che ben lo distinguevano) la “battaglia”
per far conoscere la sardità: cioè le caratteristiche
intrinseche del popolo sardo, a cui il prof. Orrù era orgoglioso
di appartenere.
(20-05-2013)