O========================O
////////////////////////////
A Voghera una strada per Antonio
Segni,
a 120 anni dalla nascita (Sassari, 1891)
//////////////////////////////
Alcuni
mesi fa il Comune di Voghera (PV) ha intitolato 12 nuove strade; tre di
queste sono state intestate a tre defunti presidenti della Repubblica:
Giovanni Gronchi (11 maggio 1955 - 11 maggio 1962), Antonio Segni (11
maggio 1962 - 6 dicembre 1964; morto a Roma il 1º dicembre 1972,
dopo una lunga malattia, il cui insorgere aveva causato le sue dimissioni
volontarie da capo della Stato), Giuseppe Saragat (29 dicembre 1964 -
29 dicembre 1971) .
Riguardo a Segni, il riconoscimento toponomastico, giunto a 120 anni esatti
dalla nascita (Sassari, 2 febbraio 1891), offre il destro per ricordare
che da presidente andò a Voghera in occasione di una gravissima
sciagura ferroviaria avvenuta in quella stazione. Il 31 maggio 1962 un
treno merci proveniente da Milano non rispettò un semaforo rosso
e piombò su un treno carico di passeggeri diretto in Liguria che
sostava sul terzo binario. Fu il più grave disastro ferroviario
italiano del dopoguerra (63 le vittime): citato nelle cronologie di rilievo
nazionale relative al Novecento italiano.
Segni, da soli 20 giorni presidente della Repubblica, non appena ricevette
notizia del disastro di Voghera, telefonò immediatamente al suo
pilota, il maggiore Ezio Pietroluci, e gli disse: “Tra mezz'ora
partiamo”.
Il presidente accorse in città per esprimere il cordoglio della
Nazione. “Stampa Sera” dell’ 1-2 giugno 1962 titolò
“Segni rende omaggio alle vittime del disastro ferroviario di Voghera”.
Riferì l’inviato Giuseppe del Colle: “Anche il presidente
della Repubblica è giunto a Voghera per rendere l'estremo omaggio
alle vittime. L'on. Antonio Segni è arrivato alle 11,30 all'aeroporto
di Milano Linate ed è subito ripartito sull'auto del prefetto di
Pavia, Mario Vegni. È giunto a Voghera poco dopo mezzogiorno. Il
presidente della Repubblica ha disposto l'elargizione di cinque milioni
di lire a favore dei familiari delle vittime. Ai funerali la presidenza
della Repubblica sarà rappresentata dal consigliere militare gen.
Emiliano Scotti”. Segni visitò la camera ardente accanto
all’allora sindaco Rino Cristiani.
La ricorrenza del 120° anniversario della nascita è l’occasione
(anche per i Circoli degli emigrati sardi) per ricordare le origini sarde
di Antonio Segni: nato in una nobile famiglia, frequentò il Liceo
“Azuni”, si laureò in giurisprudenza nel 1913, aderì
al Partito Popolare Italiano fin dalla sua fondazione e fu consigliere
nazionale del PPI dal 1923 al 1924. Fu docente universitario di diritto
processuale civile dal 1920, insegnò in varie università:
Cagliari, Pavia, Sassari (di cui fu rettore magnifico dal 1946 al 1951),
Perugia e Roma. Dopo l'avvento del fascismo, si ritirò dalla vita
politica. Nel 1942 fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana e nel
1946 venne eletto deputato all'Assemblea Costituente. In quel periodo
ricevette numerosi incarichi governativi: fu ministro dell'Agricoltura
in vari governi guidati da Alcide De Gasperi per poi essere nominato ministro
della Pubblica Istruzione nel governo De Gasperi VII e nel governo Pella.
Politico di tendenze conservatrici, fu presidente del Consiglio dei ministri
dal 6 luglio 1955 al 15 maggio 1957 e dal 15 febbraio 1959 al 23 marzo
1960. E poi fu, soprattutto, quarto presidente della Repubblica. Nei libri
di storia ricorre sostanzialmente questo giudizio: “I suoi due anni
al Quirinale furono contrassegnati da tensioni con il blocco formato da
Ugo La Malfa, il PSI ed una parte della DC che spingeva per riforme sociali
e strutturali, invise ad un conservatore come Segni. Inoltre dopo la caduta
del Governo Moro I, propose al presidente del Consiglio uscente un governo
di tecnici sostenuto dai militari”.
Per parte mia rammento che in passato – anche su questo sito –
ho riferito la testimonianza (riportata da Italo Pietra nel suo volume
“I grandi e i grossi”, del 1973) del cognato Carlo Vercesi
(che aveva sposato Vannina Carta Caprino, la sorella di Laura, moglie
di Segni) sulle capacità dell'avvocato “Tonino” Segni
di prevedere, mentre erano in corso, gli sviluppi degli avvenimenti della
seconda guerra mondiale (“L'aveva detto Tonino!”)
(23-06-2011)
|