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A Sedriano (Milano) due
emozionanti giornate di cultura e solidarietà
promosse dal Circolo sardo “Amedeo Nazzari” di Bareggio-Cornaredo
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L’aministrazione comunale di Sedriano (centro di 10.000 abitanti
in provincia di Milano), che aveva favorito nello scorso ottobre l’allestimento,
presso la sala “Mario Costa”, della mostra di vignette satiriche
“Fratelli d’Italia. 150° anniversario dell’Unità
d’Italia celebrato per immagini”, proposta dall'associazione
culturale sarda “Amedeo Nazzari” operante nei vicini comuni
di Bareggio-Cornaredo, nei giorni 3 e 4 dicembre ha voluto di nuovo dare
fiducia e spazio a una impegnativa manifestazione di cultura e di sensibilizzazione
sociale promossa dallo stesso Circolo di sardi, il cui infaticabile presidente
Franco Saddi è stato nel frattempo “premiato” ad Abano
Terme (quinto Congresso nazionale della FASI, Federazione delle Associazioni
Sarde in Italia, 21-23 ottobre) con l’elezione a componente dell’Esecutivo
nazionale.
Sono
state due emozionanti giornate di arte, danza, cultura e solidarietà
tenutesi presso l’auditorium comunale della scuola media “Luigi
Pirandello”. Nel corso della prima si sono avvicendate: l’apertura
della mostra fotografica-paesaggistica della Sardegna di Alessandro Spiga;
lo spettacolo di danza “Me” animato dalle ballerine Simona
Atzori (nata senza braccia) e Eloisa Milletti, Mariacristina Paolini,
Giusy Sprovieri; la presentazione del recentissimo libro della Atzori
intitolato “Cosa ti manca per essere felice?” edito da Mondadori.
Nel secondo giorno si è svolto un convegno sul baco da seta (confronto
storico fra la produzione serica in Sardegna e in Lombardia) in memoria
e in onore di Francesca Sanna Sulis, eccezionale figura di imprenditrice
sarda del Settecento (1716-1810) attiva nel campo della produzione della
seta; a conclusione la “festa delle donazioni”, tradizionale
momento – rinnovato per il quindicesimo anno consecutivo –
in cui l'associazione sarda di Bareggio-Cornaredo, grazie al contributo
volontario dei volenterosissimi soci, dona in beneficenza, ad associazioni
e a famiglie disagiate, il ricavato della grande kermesse annuale (gastronomia,
spettacoli, cultura) che per 11 giorni estivi vivacizza lo spazio attrezzato
per grandi manifestazioni del Comune di Cornaredo.
Andiamo quindi con ordine. Il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste e il
presidente Franco Saddi, dopo aver tagliato simbolicamente il nastro dell’inaugurazione
della mostra di Alessandro Spiga, hanno posto in evidenza, di fronte al
foltissimo pubblico, l’eccezionalità dello spettacolo di
danza “Me” (ideato da Simona Atzori) che lei e le altre componenti
della compagnia “SimonArteDance Company” stavano per offrire.
Quindi la performance di danza: un continuo soprassalto di emozioni per
la mente e il cuore degli spettatori che non hanno potuto trattenersi
dall’ “obbligo” di immedesimarsi con commozione nelle
diverse sequenze (gioia; riflessione; determinazione; passione) in cui
si articola questo racconto di sé che una donna speciale come Simona
Atzori riesce a dare attraverso i movimenti della danza.
Dopo essere stata protagonista sul palco, Simona lo è stata dietro
il tavolo della presidenza. Accanto al sindaco Celeste, a Franco Saddi,
al sottoscritto (incaricato di delineare le qualità di forma e
di contenuto presenti nell’opera autobiografica di Simona), durante
la presentazione del suo libro “Cosa ti manca per essere felice?”.
La novella scrittrice (non più solo ballerina e pittrice) ha maneggiato
con sicurezza il microfono, usando il suo piede (-mano). Con la stessa
semplicità e tranquillità ha maneggiato, grazie alla sua
intelligenza maturata e direi forgiata man mano che riusciva a superare
ciascuna delle molte e difficili prove che la vita le ha messo di fronte,
i concetti che sorreggono le sue determinazioni dal punto di vista psicologico
e dal punto di vista “filosofico” per cui non ha titubanze
nel dichiarare a voce e nelle pagine del libro: “Sono felice, smodatamente,
spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla, questa mia felicità”.
La seconda intensa giornata “sarda” a Sedriano si è
sviluppata con un convegno che ha voluto mettere a confronto l’allevamento
del baco da seta in Lombardia e in Sardegna sulla base della rievocazione
di una figura simbolo come quella dell’imprenditrice della produzione
serica Francesca Sanna Sulis, studiata dal giornalista Lucio Spiga (il
suo volume, di 240 pagine riccamente illustrate, è stato pubblicato
nel 2004 a Selargius, CA, dalla casa editrice Workdesign) e approfondita
anche in due convegni tenuti a Como e a Pavia (di quest’ultimo,
organizzato dal Circolo culturale sardo “Logudoro” e tenuto
il 6 marzo 2010 presso l'Aula Foscolo dell'Università degli studi,
sono stati pubblicati gli atti a cura di Gesuino Piga e Paolo Pulina in
un volume di 64 pagine edito da Nuova Tipografia Popolare di Pavia). Una
copia dei due libri è stata messa a disposizione dei lettori che
frequentano la biblioteca comunale di Sedriano.
Franco Saddi ha fatto intervenire i rappresentanti istituzionali presenti
al tavolo di presidenza del convegno: Comune di Sedriano (sindaco Alfredo
Celeste e Assessore alla Cultura Silvia Scolastico), Comune di Cornaredo
(sindaco Luciano Bassani e assessore Corrado D’Urbano), Comune di
Quartucciu (Assessore alla Cultura Damiano Paolucci e all’Urbanistica
Roberto Congia; Quartucciu è il Comune nel quale più profonda
e incisiva è stata l’attività della Sanna Sulis),
Associazione Onlus “Baco da seta” di Sedriano (presidente
Silvio Marco Scalambra; aiuta le persone più deboli e cura ricerche
sulla cultura del territorio).
Gesuino Piga (presidente del Circolo culturale sardo “Logudoro”
di Pavia, cioè dell’altra associazione di sardi emigrati
che ha collaborato con quella di Bareggio-Cornaredo per l’organizzazione
delle due giornate a Sedriano), coordinatore dei lavori del convegno sul
baco da seta, ha fornito un inquadramento storico che ha messo in luce
la situazione della Sardegna fino al secolo, cioè il Settecento,
che ha visto all’opera l’intraprendente imprenditrice sarda.
Ha quindi dato la parola al giornalista e scrittore Lucio Spiga (che ha
delineato i termini della biografia e dell’azione innovativa svolta
nel campo produttivo, nel settore della formazione professionale e della
lotta all’analfabetismo da Francesca Sanna Sulis, riassumendo quindi
i risultati conoscitivi della sua pluriennale ricerca storica su un personaggio
prima assolutamente sconosciuto) e alla relatrice Cristina Ravanelli (dell’Associazione
Onlus “Baco da seta” di Sedriano), la quale ha riportato agli
uditori il racconto da lei raccolto presso le sue nonne e bisnonne del
modo in cui a Sedriano e dintorni si faceva posto, d’inverno, nel
caldo delle mura domestiche (i cristiani potevano accontentarsi di ambienti
più freddi), ai bachi da seta (“i cavalier”), autentica
“ricchezza” per il sostentamento delle famiglie grazie al
prezioso prodotto finale del loro breve ma affascinante ciclo di vita.
A chiusura del convegno il sindaco di Sedriano, con un abile coup de théâtre,
ha voluto dare una notizia che ha inorgoglito tutti i sardi presenti,
sia quelli arrivati appositamente dall’isola per la manifestazione
sia quelli stabilmente residenti nel territorio (sempre più ampio)
in cui opera il circolo sardo di Bareggio-Cornaredo e, in generale, in
Lombardia (tra questi anche i dirigenti nazionali della FASI Antonello
Argiolas, di Magenta, vice-presidente vicario e coordinatore della circoscrizione
dei circoli della Lombardia, e Filippo Soggiu, presidente emerito, di
Pavia): una delle cinque “rotonde” che saranno inaugurate
prossimanente porterà il nome di Francesca Sanna Sulis. Prontamente
Franco Saddi ha assicurato che il circolo da lui presieduto si occuperà
di tenerla nel miglior ordine.
Ma le emozioni non erano ancora finite. Quest’anno, come negli anni
precedenti, non poteva certo mancare la commozione nei momenti in cui
il presidente Saddi comunicava la motivazione della consegna di un aiuto
in denaro a persone in difficoltà o a rappresentanti di famiglie
colpite da terribili lutti o ad associazioni che cercano di attenuare
il disagio sociale. Questa volta però la commozione ha toccato
il picco di intensità quando è stata annunciata la donazione
di un assegno, che potrà essere ritirato al compimento della maggiore
età, al piccolo Francesco Usai, figlio del sardo eroe civile Sandro
Usai, che ha perduto la vita durante la recente alluvione a Monterosso
dopo aver messo in salvo molti suoi concittadini. Francesco, accompagnato
dallo zio Amedeo e dalla sua signora, ha detto una parola (“grazie”)
e un numero (quello, altissimo, delle persone salvate dall’estremo
sacrificio di papà Sandro). A Francesco anche noi diciamo, col
cuore, una sola parola: coraggio!
(06-12-2011)
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