Salvatore Budroni
(Barore 'Udrone, per i tanti estimatori della poesia estemporanea)
era nato a Bonnannaro il 7 ottobre del 1905, ma anche considerato
ploaghese a pieno titolo per avervi trascorso quasi tutta la vita;
vi si era stabilito nel 1932 e due anni dopo sposa Marianzela Busellu,
da cui avrà quattro figli (Mattea, Carla, Tonina e Andria).
Dopo un'infanzia segnata dalla scomparsa della madre e l'emigrazione
del padre in America – ha come “mama'e titta”
tia Barbara Carboni ed è cresciuto dai nonni – al completamento
della terza elementare inizia ben presto a lavorare in campagna.
E proprio nella “scuola” della campagna scopre la naturale
vena poetica; dote che affina con gli anni nel tirocinio delle “disputas”
locali e che lo porterà a debuttare ufficialmente sul palco
dopo i vent'anni: esordì proprio a Bonnannaro il 23 aprile
1926, con l'affermato ed esperto Antonandria Cucca di Ossi e la
giovane stella poetica Remundhu Piras di Villanova Monteleone. Come
tutti i poeti estemporanei subì per cinque anni, dal 1932
al 1937, la proibizione del regime ad esibirsi sul palco. Solo nel
1944, tiu Barore, riprende pienamente l'attività poetica
con una significativa gara a Chiaramonti in occasione della festa
di San Giuseppe lavoratore, assieme a Frantziscu Demartis di Mores.
Nella sua lunga e soddisfacente carriera poetica, ebbe modo di confrontarsi
con i poeti più rinomati e di valore delle varie generazioni.
Si ricordano memorabili serate di alta e combattuta poesia con Cubeddu,
Pulina “Ranzolu”, Moretti, Farina, Testoni, Soggiu,
Piga, Tuccone, Ninniri, Piredda, Sassu, Crobu, Fadda, Seu, Masala
e tanti altri. Dopo il ritiro dalle gare nel 1985, partecipò
a varie commemorazioni per onorare la memoria di Antoni Cubeddu
a Ozieri, in occasione del centenario della prima gara poetica,
e a Siligo nel ricordo di Gavinu Còntene.
Per la stesura di questa pagina abbiamo “attinto” i
versi e diverse notizie biografiche dal volume “Barore 'Udrone
(unu Poete pro duas Biddas: Bunnànnaru e Piaghe)”,
Edizioni Il Torchietto e pubblicato per interessamento de su Comitadu
pro su Cantu Sardu “A.Desole” di Ploaghe. Il curatore
del volume e presidente del Comitato Salvatore Patatu, che su tiu
Barore scrive biografia e documentato saggio, ne delinea così
le caratteristiche vocali e di carattere poetico: “Sa'oghe
e su traggiu de tiu Barore fin particulares. Una 'oghe melodiosa
e malinconica, ma forte e tenorile, chi ammajaiat e ti ch'intraiat
in tzelembros. Fintzas un'ottava male resessida, cantada da tiu
Barore, cun cuddu traggiu antigu 'melopéicu' e 'melìsmicu',
pariat fundada e prufunda. Un'àttera calidade sua fit s'agguantu;
no si rendiat mai. Fit in gradu de cantare calesisiat tema […]
tottu sos elementos cuntrestantes, cun sa mantessi galania, cun
su mantessi impignu, cun sa mantessi resessida.”
Barore 'Udrone
scompare a Ploaghe il 12 gennaio del 2004. Era un poeta apprezzato
e ricercato da tutti i comitati isolani per la potente vitalità
e coraggio con cui affrontava i temi assegnati. Nel sud dell'isola
era tra i poeti più amati e ricercati del Logudoro. Esemplare
ed emblematico il continuativo invito, per ben dieci anni, a Siurgus
Donigala per la festa di Santa Maria. Certamente un caso unico ed
eccezionale nella storia della poesia estemporanea sarda. Protagonista
della diffusione delle gare nell'area linguistica campidanese; è
frequente ospite a Mandas, Villamar, Laconi, Esterzili, Silius,
Isili, San Basilio e nei centri ogliastrini di Arzana, Villagrande,
Ilbono, Gairo e Tortolì. (C. P.)