Tutto il vissuto
del poeta Pietro Falchi, nato a Suni il 4 febbraio 1930, lo si può
scorrere attraverso i suoi puntuali componimenti, condensati in
due significative e selettive raccolte, titolate Ammentos de una
vida (prefazione di Salvatore Rosania) e Rimas a cura di Giuseppe
Cabizzosu.
La poesia di Falchi è un versificare in movimento e di realtà
che corre verso la la vita e dentro il tempo. Una profonda immersione
e fusione con il racconto del suo percorrere l'esistenza in Sardegna,
nei centri di Suni e Tortolì, e l'esperienza d'emigrazione
interna in Veneto e successivamente d'oltreconfine in Svizzera;
la famiglia, i suoi affetti e il tumulto di sentimenti da decifrare
ed esprimere come frutto di esperienza e del suo universo lirico,
contrassegnato da una intensa espressività e colloquialità
protesa a cogliere il mistero dell'esistenza umana. Per Pedru Farke,
così è conosciuto dai più, la poesia ha la
vitalità dei sensi e la laboriosità di un lavoro da
compiere con passione e regolarità, per documentare la sua
vita e gli avvenimenti familiari e comunitari a lui particolarmente
cari (nascite, matrimoni, centenari, ricorrenze varie, festività,
personalità religiose e componimenti d'impegno sociale ed
umanitario).
L'iniziazione poetica di Pietro avviene in su fraile del nonno materno
che, oltre a trasmettere una sapienza artigianale di grande professionalità,
lo indirizza con passione e competenza verso la poesia in limba.
Quella di Pietro è una generazione avviata precocemente al
lavoro e cresciuta con un senso di grande responsabilità
individuale, per conquistare una condizione di sopravvivenza durante
il periodo bellico e di riscatto sociale ed economico nell'immediatezza
della fine del secondo conflitto mondiale. Il giovane pratica il
lavoro del pastore, con il fratello Egidio, e successivamente intraprende
la via dell'emigrazione, per lavorare come saldatore specializzato.
“In questa nuova fase – scrive Giuseppe Cabizzosu, nella
documentata e attenta prefazione al volume Rimas – difficile
e amara della propria esistenza, spinto dalla solitudine e dalla
lontananza dalla propria isola, con vigore, si riaccende e riavvampa
ancora di più in lui l'antica passione verso la poesia sarda,
appresa nella sua giovinezza tra l'incudine e il martello dell'officina
del nonno”.
La continuità poetica di Pietro Falchi rappresenta la memoria
personale e collettiva, la comunicazione di esperienze individuali
e di rapporti relazionali maturati da un uomo che vive intensamente,
con estrema partecipazione emotiva, la famiglia e la propria comunità;
dunque, scandire e custodire in versi i momenti preziosi e significativi
di persone ed eventi. Tanti componimenti del periodo di emigrazione
sono segnati dal senso di rimpianto e di quella nostalgia che lo
spingerà a ristabilirsi nella sua Sardegna a Tortolì
e lavorare nella cartiera di Arbatax; ricorrenti i testi d'occasione
e i pregevoli quadretti lirici dedicati alla moglie Angela Dore,
sposata nel 1960, ai figli e ai nipoti che omaggia con veri tributi
d'amore e di riconoscenza. Solo in età matura partecipa ai
premi letterari, conseguendo frequenti riconoscimenti (a Ginevra,
Flussio, Mamoiada, Ozieri, Ulassai e tanti altri). Alcuni testi
di Falchi, di grande musicalità e sentimento, sono stai armonizzati
dai Maestri Tonio Arzu (Coro Ogliastra) e da Costantino Mirai (Coro
Bellavista) e regolarmente eseguiti dai gruppi corali. (C.P.)