Bonaventura Licheri

Sebastiano Anionio Bonaventura Licheri nasce il 18 gennaio 1668 a Neondi. La famiglia paterna, di origini ghilarzesi, appartiene al ceto degli scrivani e dei notai che si pongono al servizio della burocrazia feudale e del clero più benestante. Il sostegno di uno zio, Francesco Fadda, diventato Rettore di Neoneli, è all'origine del matrimonio del padre Antonio con una giovane del paese, Manetta Dejas, e di un beneficio ecclesiastico di cui il nipote Bonaventura godrà per tutta la vita. Entra adolescente nel collegio gesuitico di San Michele a Cagliari e qui segue il corso di studi con buoni risultati, sino alla pronuncia dei voti nei 1687. Nel 1692 è nel Collegio di Sassari, quando decide di lasciare la Compagnia, di tornare a Neoneli e di sposare la giovane Cipriana Polla, sorella del rettore di Neoneli. La coppia non avrà figli. All'origine dell'abbandono ci sono probabilmente ragioni familiari, dalla perdita della madre amata, nel 1684, alla morte del fratello. Il Licheri vivrà a Neoneli il resto della vita come notabile di paese, stimato e apprezzato come tutore degli orfani e proprietario benestante. Nell'anno 1700 trascrive in un quaderno tutti i testi poetici, gosos, letras, sequenze, litanie, composti sino a quella data. Dal 1714 al 1717, negli anni in cui anche la Sardegna è coinvolta nelle vicende della guerra di successione spagnola, ricopre la carica di Ufficiale di Giustizia e Giudice Ordinario del Barigadu de susu. Muore a Neoneli nel 1733. Lascia un manoscritto con i testi scritti sino all'anno 1700 che viene successivamente trascritto da Antonio Demontis Licheri, sacerdote secolare e poeta, parente di Bonaventura, morto nel 1802. La fama in vita di poeta sacro è attestata in primo luogo dal fatto che la Città di Oristano gli commissiona prima della fine del XVII secolo la composizione dei Gosos del Nome di Gesù in Gattigliano, Le sue opere si diffondono presto tra le Confraternite. La celebrità del nome è attestata dal Madeddu e dallo Spano, ma le vicende della vita si confondono presto con elementi leggendari Per questo è assente da tutti gli studi sulla letteratura della Sardegna, dalla Storia dell'Alziator (Storia della Letteratura di Sardegna, 1954) ai più recenti saggi di Pirodda (Storia della letteratura italiana. Storia e Geografia, voi III. Torino. Einaudi, 1989, pp. 919-966) e Salvatore Tola (La letteratura in Lingua sarda, Cagliari, CUEC, 2006). Non gli hanno giovato i fraintendimenti derivati dalle notizie non controllate fornite in varie occasioni da Raimondo Bonu. Una verifica dei dati biografici fatta da chi scrive nei libri della Parrocchia di Neoneli, nei fondi notarili dell'Archivio di Stato di Cagliari e presso l'Archivio Romano della Compagnia di Gesù ha consentito di ricollocare nel tempo la vita e l'opera di Bonaventura Licheri e di definirne diversamente la presenza e il ruolo nella storia della poesia sacra della Sardegna.
(MC- GAUDIA Gosos e Lodi Sacre - Ilisso 2016)

  1. Aliae Laudes de Passione
  2. Cun tristu mantu abbasciadu
  3. Deus ti salvet Maria

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