Antonio Mura
Antonio Mura (Nuoro, 24 luglio 1926 – Bologna, 11 dicembre 1975), nato e cresciuto in piena “era fascista”, maturò certamente il suo spirito poetico e di traduttore in limba per istintiva reazione e contrapposizione alla censura di regime, imposta alla linguistica e alla oralità degli improvvisatori (per anni venne messa al silenzio pubblico la poesia estemporanea) e a quelle scritte con la matrice regionale e vernacolare. Le ragioni fascinose e tormentate della poesia – sviluppate da Antonio Mura, anche come omaggio e proseguo ideale della poetica perseguita dal noto padre Pietro, uno tra i maggiori poeti del Novecento sardo – sono da cogliere ed interpretare come un fondante lavoro di innovazioni linguistiche e creazioni tematiche che hanno orientato e condotto la poesia sarda verso una consolidata modernità ed universalità lirica di “pietrosa autenticità”. La biografia del Mura è ricca e vivace di esperienze: collaborazioni all’attività artigiana del genitore, diploma di ragioniere, collaboratore giovanile del periodico Aristocrazia, fondato e diretto da Raffaello Marchi, studi filologici, letterari e a livello universitario la facoltà di economia navale a Napoli, dove frequentò gli intellettuali dell’anarchia napoletana ed europea; s'impegnò anche come redattore della rivista anarchica Volontà. Rientrato a Nuoro, dopo l’esperienza campana, decide di partire emigrato in Germania e la sua poetica si arricchisce di nuovi temi (lavoro operaio, fratellanza, e vicissitudini dell’umana sofferta quotidianità) che la elevano a lirica dal forte carattere universale. Significativa, a tal proposito, la composizione vincitrice il Città Ozieri nel 1968; Ammentos d’emigrante, si basava sulla sua sofferta, travagliata e struggente esperienza de disterru nel Nord europeo. Intanto coltiva una proficua e intensa attività letteraria di scrittura poetica e traduzioni di opere in prosa e poetiche di Esiodo (Le opere e i giorni), di Auden, Eliot, Èluard, Fortini, Neruda, Pavese e Valèry. Nel 1971 pubblica la sua prima silloge Lingua e dialetto, poesie bilingui con la prefazione a cura di Raffaello Marchi; già nella primavera del 1969 era stato inserito nell’Antologia dei poeti dialettali nuoresi, curata dall’avvocato Gonario Pinna. Nel 1998 la complessiva opera poetica di Antonio Mura, con inclusi i testi non inseriti nella raccolta del 1971, è pubblicata a cura di Maurizio Virdis con il titolo originariamente prescelto dal poeta: Su birde. Sas erbas (Bibliotheca Sarda N°36, Ilisso Edizioni, Nuoro). Impiegato presso l’Associazione dei commercianti, continua la sua attività di scrittura e “mentre raccoglieva i frutti del duro lavoro”, scompare , colpito da una grave malattia, l’11 dicembre del 1975 a Bologna. I suoi preziosi versi saranno promossi e custoditi dalla moglie Nereide Spano e dai quattro figli. (C.P.) |
COSTANTINO LONGU FRANCESCHINO SATTA POESIE IN LINGUA ITALIANA
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