Maria Antonietta Noce
Sassari, 17 maggio 1936 - Sassari, 27 febbraio 20202
"Qualche
giorno fa ci ha lasciati Maria Antonietta Noce, ottima poetessa
che vergava le sue opere in sassarese. Di là del buon livello
della sua poesia, la singolarità di Maria Antonietta è
di essere la moglie del grandissimo poeta Nino Fois, scomparso appena
un anno fa, caso più che raro, almeno in Sardegna, di due
coniugi poeti. Su questo aspetto ci scherzava spesso l’indimenticabile
Tonino Rubattu alludendo a quante poesie avrebbero potuto scrivere
insieme. Le più belle le avevano già scritte, aveva
risposto una volta Maria Antonietta a una premiazione a Ossi: erano
i loro quattro figli.
Maria Antonietta e Nino sono state tra le mie prime conoscenze nel
panorama della poesia in lingua sarda. Mi ero appena accostato a
quell’universo avido di eventi, così letto sul giornale
di un concorso del circolo Culleziu decisi di prendervi parte nonostante
il bando prevedesse solo opere inerenti l’area turritana:
Sassari, Portotorres, Stintino e Sorso. Considerando che il mio
castellanese era assai similare al sorsese inviai un racconto e
una poesia, tanto…
Giunto il giorno della premiazione senza ricevere notizie andai
ugualmente alla premiazione. Tanto ero solo a casa e i sabati pomeriggio
di giugno sono lunghissimi. La manifestazione si teneva al Civico
dove scoprii, con sorpresa, gioia e panico, di essere stato premiato
con dei riconoscimenti speciali. Avevo capito poco del resto della
serata, solo che sarebbe seguito un rinfresco dalle parti di viale
Trento proprio dove avevo parcheggiato. Non conoscevo nessuno e
nessuno mi conosceva giacchè quella era la mia prima poesia
premiata, comunque andai al rinfresco, non senza imbarazzo avendo
dovuto percorrere mezzo Corso (siamo nel 1993 e a quei tempi assai
frequentato) trasportando una gigantesca coppa argentata con basamento
in legno. Al rinfresco sono stati proprio Nino e Maria Antonietta
a scambiare le poche parole con me. Nino era il presidente della
giuria e lei uno dei componenti. Mi dissero che i miei lavori erano
troppo belli per non essere premiati nonostante il regolamento non
prevedesse la mia parlata. Ricordo che mi esortarono a continuare
a scrivere, Maria Antonietta in particolare: a scrivere per concorsi
più importanti del Culleziu. Ho seguito i consigli capendo
che i concorsi sono tutti importanti, la differenza, se c’è
n’è, la fanno le persone appassionate come loro due,
Tonino Rubattu, professor Nicola Tanda, Paolo Pillonca, Giommaria
Cherchi, solo per citare alcune personalità che hanno contribuito
con passione, cultura e abnegazione a dare dignità alla letteratura
in Lingua Sarda. Buon viaggio Maria Antonietta." (Giuseppe
Tirotto 2-3-2020)