GIUANNE
SOGGIU DE BUNNANARU, POETA A TAULINU IN SARDU LOGUDORESU
La storica pagina
“Parlando in poesia” del Messaggero Sardo cartaceo,
curata per ben 400 numeri da Salvatore Tola, ha permesso a tantissimi
emigrati sardi di rappresentare, con valenza letteraria e poetica,
il fenomeno migratorio ed esistenziale. Soprattutto con versi tradizionali
in rima si sono coltivati i sogni, gli affetti familiari e la nostalgia
per la madre terra, nel tentativo di non perdere l'identità
culturale e linguistica; radici tenute orgogliosamente vive e salde,
a estremo baluardo di sardità e legame per nuovi significati
di vita. Tante le vicende emblematiche e storie singolari di nostri
conterranei emigrati, emerse attraverso il dialogante poetare in
limba e rivelatrici della sofferta dimensione umana e dell'esperienza
di “vita fuori”.
Significativo il caso di Giuanne Soggiu di Bonnanaro (17.07.1934
– 22.01.2017), emigrato a Milano nel 1964, che proprio dalla
lettura “de calchi numeru de su mensile Messaggeru Sardu”
aveva ricevuto stimolo a coltivare ulteriormente la poesia a taulinu
e successivamente, a partire dalla metà degli anni Ottanta,
ad inviare i componimenti ai principali concorsi letterari sardi.
Immediato riscontro positivo ebbero le poesie a carattere satirico:
secondo premio al prestigioso concorso “Diego Mele”
di Olzai (1985) e primo classificato alla terza edizione del premio
letterario “Damiano Filia” di Illorai (1985).
Giuanne Soggiu nasce in una famiglia classica sarda, dedita all'agricoltura
e all'allevamento del bestiame, almeno per quei tempi; il padre
è Tiu Bainzu, agiato massaju, ma soprattutto un infaticabile
e abile uomo di campagna con rigidi valori educativi. Giuanne, già
da giovanissimo alimenta la passione per la poesia, e i lunghi periodi
che trascorre lavorando nelle campagne di Montesantu hanno un gran
valore formativo, in senso sociale e culturale, per la frequentazione
di diversi poeti. Grande esperto della poesia tradizionale e competente
estimatore del bonnanarese Giuseppe Raga (1873 – 1957), a
cui lo legava la conoscenza di tante opere dell'aedo locale e uno
stretto rapporto familiare di parentela; anche i genitori contribuivano
a far sviluppare il seme della poesia in famiglia, con i regolari
acquisti dei libretti de cantones. Con la maturità, e il
trasferimento lavorativo nella Milano in piena crescita economica,
intensifica lo studio e il lavorio poetico che evidenzia subito
profondità e qualità; si apprezza la complessiva produzione
letteraria per l'originale modernità e per il sapiente abile
impiego dei metri e ritmi dell'esperienza estemporanea e dell'oralità
sarda. Realizza in quegli anni degli interessanti lavori antologici
su diversi autori in limba, documentati biograficamente e attenti
all'aspetto linguistico, successivamente pubblicati in 4 corposi
volumi.
Il volume POESIAS SEBERADAS in sardu logudoresu, stampato nel dicembre
2017 a cura dell'Associazione Turistica Pro Loco Bonnanaro e con
il patrocinio del Comune di Bonnanaro, raccoglie un'ampia selezione
delle poesie del Soggiu e ospita scritti introduttivi di Bastianina
Pintori, presidentessa della “Pro Loco”, e del Dott.
Maurizio Malgari che fornisce un preziosa biografia e studio critico
sul poeta.
Si propone la lettura della poesia ironico-satirica SA BIGOTTA,
primo premio al “Damiano Filia”. La giuria, presieduta
dal Prof. Massimo Pittau e composta da Giulio Cossu, Andrea Fenu,
Paolo Pillonca, Tonino M. Rubattu, Leonardo Sole, Nicola Tanda e
Salvatore Tola, aveva motivato il riconoscimento nel seguente modo:
“Bozzetto pregevole per pregi anche di abilità tecnica.
La figura della bigotta di paese appare sbozzata in tutte le sue
movenze, con un alone di ridicolo, ma anche con un sottofondo di
amarezza esistenziale, cioè di sofferta umanità”.
Segue la composizione Cursas a rodeu, scritta da Soggiu nel 2004
e donata nel 2013 all'amico fotografo bonese Anacleto Gesuino Zidda,
di ascendenza materna bonnanarese. (C.P.)