Publio Dui
Publio Dui è stato un poeta emblematico per la sua personalissima lirica e particolare abilità compositiva, i cui canoni abituali erano il vero e il vissuto. Aveva una definita necessità di far poesia, motivata da competenze naturali e semplici di linguistica, nel segno di un originale percorso di pensiero. L'innata genialità creativa, nutrita con cuore ed animo, nasceva dal profondo senso di sardità e dalla consapevole conoscenza della complessità del vivere peleosu e dall'approccio dignitoso alla sofferenza. Dall'esistenza segnata da differenze, concepita nella comprensione di ogni singola relazione e persona, aveva maturato una forma di filosofia esistenzialistica improntata nel pieno rispetto dell'umanità e della natura. Un significato “aggiunto”, o plus valore, alle composizioni di Dui era dato dal suo unico declamare con un ritmo suggestivante che, per carattere e tonalità, esaltava la particolarità musicale della materna parlata luvulesa, impinguata sovente dalla competente conoscenza e manizu del sardo nuorese e della varietà logudorese. Diverse composizioni, certamente tra le più valide a rappresentare significativamente l'intera produzione, attingono linfa, verità ed esperienza dalla sua infanzia e giovinezza di vita e lavoro a Lula; il coltivo dei versi è schietto, puro e fortemente autobiografico con collegamenti alla comunità identitaria e alla storia personale. Lo spazio in cui si è attivato e mosso da creativo il Dui-poeta, risulta essere stato sempre quello maturato dal seme della sua comunità; in lui convivono i tempi e il vivere di Lula, così tanto da diventare un viatico di conoscenza per storia e coscienza collettiva. Il suo percorso poetico – solo apparentemente marginale, se raffrontato ai lirici che hanno dominato per visibilità dagli anni Settanta alla metà dei Novanta del secolo scorso – è tra i più interessanti e di riferimento per come brilla di luce profondamente riflessiva il sostrato identitario e linguistico sardo. Quanti hanno conosciuto e frequentato Publio Dui, sono accomunati nel ricordo indelebile del poeta-declamatore: la sua voce recitante si trasformava – limpida energia vocale gradevole – in ritmi e variazioni timbrico-tonali; valorizzava da interprete l'armonioso accostamento delle parole che sollecitavano un coinvolgimento emotivo verso i contenuti. Gli apparenti testi naif, per semplicità e candore, erano sempre di profonda intenzione comunicativa e riportavano al senso di vita e identità embrionale. Per Publio Dui (Lula 11.12.1930 - Nuoro 05.09.1995) è arrivata postuma anche l'attenzione e il riconoscimento di una parte di critica prestigiosa e attenta dell'Università di Sassari. Il poeta della composizione “Beneico sas pretas” è presente nell'antologia “Studi di filologia, linguistica e letteratura della Sardegna”, edita dalla Edes e curata dal professore Dino Manca. (C.P.) *Ringrazio Gianfranco, figlio del poeta, per la cortese disponibilità, per i testi poetici e la fotografia del genitore.(C.P.) |
COSTANTINO LONGU FRANCESCHINO SATTA POESIE IN LINGUA ITALIANA
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