Dies de
abba mi ‘atin in sas carreras de Gaddura. Enas est incuguttada
de nues raidas de muffore...abba a iscummissos m’accumpanzat
fintzas a sa jaga ferrintza chi s’abberit a sa cortita bene
appamentada. Toccheddo e m’abberit sa janna Tziu Jagheddu
e cun d’unu risittu in ogros mi dait su benennidu....
M’accolotzit e, chin campiana, mi contat sa vida sua comente
chi siat faeddende de calesisiat atera pessone... nende :-
Giacomo Murrighili è nato il 25 gennaio del 1923 nel paesello
di Enas, comune di Tempio Pausania, allora, frequentò le
scuole elementare nel suo paesino natio. Fu il suo maestro a notare
nell’alunno la sua predisposizione per le materie letterarie.
Lo capì dalla lettura di questo ragazzino, alto un soldo
di cacio, ma vivace ed espressivo. Leggeva con tono solenne ed enfatico.
La sua mimica, la sua gestualità era uno specchio fedele
in cui si rifletteva il personaggio, i sentimenti e le relative
emozioni. Lo capì meglio da come declamava e memorizzava
tutte le poesie del libro. Fu proprio con la declamazione di una
di queste poesie che vinse il primo premio di un concorso bandito
dalla direzione didattica delle scuole elementari. Fu proprio quel
maestro che suggerì al padre dello scolaro affinché
lo facesse studiare. Il padre appena il figlio fini le elementari
lo mandò in città per studiare. Purtroppo nel 1942,
gia in piena seconda guerra mondiale, quando mancavano quattro mesi
a sostenere 1’esame di maturità del liceo classico
fu chiamato sotto le armi. Fu congedato 4 anni dopo. Il resto avvenne
tutto da autodidatta. Arricchì la sua esperienza e la sua
cultura comprando e prestando libri e dispense universitarie. Negli
anni Cinquanta collaboro con S’Ischiglia dove pubblicò
poesie e saggi di critica letteraria. Nel Cinquantasette fece il
concorso di Aspirante Assuntore nelle Ferrovie dello Stato. La sua
fu una carriera lampo: in ventitre anni di effettivo servizio, a
cinquantasei anni di età, beneficiando della legge 236 per
gli ex combattenti, andò in pensione col grado di Capostazione
Superiore nel 1979. Durante questi ventitre anni sgobbò sodo,
prestando servizio e studiando. Nel 1960 sposò Domenica,
la ragazza del suo cuore, con la quale fra pochi mesi spera di festeggiare
le loro nozze d’oro. Appena collocato in pensione riprese
le sue attività sospese e altre nuove. Ha fatto il docente
esterno per lezioni di linguistica comparativa presso il liceo scientifico
Mossa e 1’istituto tecnico Defenu di Olbia. Quanto sù,
e tutto documentato. Appena libero dagli obblighi del servizio ferroviario
negli anni 80 potè partecipare ai bandi di concorso di poesia
sarda. Nei primi quattro cui partecipo vinse il primo premio. Era
uno sconosciuto e, dato che le vincite si successero a brevissima
distanza 1’una dall’altra, i presidenti della giuria,
comunicandogli la vincita per telefono, gli chiedevano chi fosse:
forse un giovane? Essi non ricordavano, o ignoravano, che quel giovane,
allora sulla sessantina, negli anni cinquanta aveva riempito pagine
di S’Ischiglia di poesie popolari e di critica letteraria.
Per non inflazionarsi, poi, partecipo a pochissimi premi, anche
perché assorto in altre svariate attività culturali,
quali: fare, a tempo perso e senza compenso, il pubblicista su quotidiani
e riviste di vari indirizzi, partecipazione attiva a vari centri
e associazioni culturali. La più impegnativa e stata la Consulta
Intercomunale Gallura, della quale e stato socio fondatore, membro
del direttivo (sei in tutti comuni della Gallura). E' stato 1’unico
rappresentante culturale “in seno alla consulta” eletto
da due comuni diversi, Loiri Porto S. Paolo e Olbia. Altra incombenza
che lo impegno anima e cuore e che lo distolse dalla partecipazione
ai premi di poesia fu l’incarico di presidente della giuria
del Premio di Poesia Multietnica città di Olbia, un prestigioso
premio internazionale, tra i cui membri della giuria vi erano docenti
universitari, interpreti e poeti vincitori di premi locali, nazionali
e internazionali. Non partecipo ad alcun premio, durante i quattro
anni di presidente della giuria, per sua scelta e correttezza morale.
Poi si dimise per ragioni di salute. Precedentemente nel 95 pubblico
il suo libro Poesia e Poesie. Ne scrisse altri e ne scrive tuttora
col suo p.c, anche se lui si definisce analfabeta del lessico informatico.
Li scrive ma non li pubblica per la sua condizione di invalido.
Diabetico di II° tipo da molti anni e, ultimamente, insulino
trattato. Il 25 marzo 2008 fu colpito da emorragia cerebrale e conseguente
emiparesi al lato destro con claudicatio e grave difficoltà
di deambulazione. Ha conservato, però, integre le facoltà
intellettive, del linguaggio e sensorie, forse per la sua probità
e il suo lungo e continuo esercizio intellettuale. Tra i libri scritti
e non pubblicati vi sono opere poetiche in vernacolo con traduzione
italiana a fronte, opere poetiche in lingua italiana, racconti,
novelle e un romanzo in corso si scrittura.-
Pesendemi
ritzu leo su pabiru imprentadu e bi lu lezo... su risittu in ogros
li si allambriat pagu pagu e ischintiddeddas de lughe mi faghent
attinare ch’est dechidu..... cantu lezo.
Unu saludu in su liminare e sa domo e torro, in mesu e sa neula
e abba, cun d’unu siddadu de poesia in coro. Giuanne Chessa
===================================================
Tziu
Jacheddu Murrighili si è spento il primo gennaio 2015
Con lui si è spenta una luce che ha dato splendore alla poesie
e alla cultura in Sardegna
Alla famiglia un forte abbraccio con le più sentite condoglianze.
===================================================
Si è
spento la notte del 1º gennaio il decano dei poeti galluresi.
Giacomo Murrighili, conosciuto con il nomignolo di Jacheddu per la
sua modesta statura fisica, era comunque un grande nel panorama dell’arte
poetica sarda. Il suo cruccio maggiore è stato quello di non
aver potuto, per pochi mesi e a causa dell’inevitabile richiamo
alla leva militare, diplomarsi presso il prestigioso Liceo Dettori
di Tempio, dove aveva avuto come docente il prof. Francesco Corda,
meticoloso redattore di uno studio sulla grammatica gallurese che
Giacomo Murrighili aveva adottato nelle sue opere. Il non aver completato
gli studi non ha impedito al “piccolo, grande poeta” di
guadagnarsi una notorietà tra gli appassionati del genere.
Egli ha da sempre coltivato l’arte del poetare, come dimostrano
la sua lunga frequentazione sulle pagine di “S’Ischiglia”,
storica rivista di poesia, letteratura e arte di Sardegna e la sua
intensa presenza ai premi letterari isolani. Nato a Enas il 25 gennaio
del 1923, Giacomo Murrighili è stato, tra l’altro, presidente
della giuria del prestigioso premio internazionale di poesia multietnica
“Città di Olbia”; nel 1995 ha esordito con la pubblicazione
del suo primo libro: «Poesia e poesie» e, nel 2013, il
comune di Loiri Porto San Paolo contribuisce a pubblicare la sua opera
più impegnativa: “La scenza ci aggjuta a scuprì
Deu”, un’anteprima della quale è stata presentata
il 4 gennaio dello stesso anno nella chiesa di San Simplicio, con
la recita del capitolo “Processo a Deu” in cui il devoto
poeta, in un profondo dialogo con “l’Onnipotente”,
disquisisce sui temi scientifici mettendoli a confronto con i dogmi
della religione. Confortato dalla costante presenza della moglie Domenica
e della cognata Paolina, Giacomo Murrighili ha trascorso le ultime
ore nell’Rsa di Olbia in via Tavolara, da cui partirà
il corteo funebre domattina alle 9,30 per Enas dove, alle 10 verrà
celebrata la messa. |