Giovanni Piredda, nasce
nel 1952. Originario e nativo di Thiesi provincia di Sassari.
Quinto di otto figli nati quasi tutti in paesi diversi della Sardegna,
in quanto il padre, Guardia Forestale, anch’egli originario
di Thiesi, in quel periodo prestava servizio nel Mejlogu. Giovanni,
sin dall’infanzia ha sempre vissuto in Gallura a Calangianus,
quindi ha imparato a parlare la lingua gallurese, nonostante, nella
sua famiglia, si parlasse solo l’italiano.
Affezionato al suo paese di adozione, sin da giovane si distingue
partecipando alle varie iniziative sociali, promosse nel piccolo
centro prima militando in qualità di batterista nella banda
musicale cittadina dove negli anni, ha ricoperto la carica di consigliere,
segretario e presidente della stessa, militandovi per ben 39 anni;
nel 1990 collabora alla nascita e costituzione della locale sezione
AVIS rivestendo l’incarico di rappresentante provinciale,
già donatore di sangue sin dal 1975. Crea nel 1998, insieme
ad alcuni amici l’Associazione Culturale Amici della fisarmonica
e nel 2008 la società di tiro a palla Lu Polcavru, in entrambe
le associazioni rivestirà la carica di presidente. Sin dal
1974 anno in cui conseguiva la licenza di porto di fucile (appassionato
di caccia) si occupava di associazionismo venatorio sempre con incarichi
di rappresentanza a livello comunale e provinciale prima nella Fidc
e poi, provinciale E.P.S. ancora oggi rappresentante comunale Sarda
Caccia. Ha conseguito la licenza di scuola media a Calangianus,
ma non appena compiuta la maggiore età, veniva comandato
prima come sostituto portalettere, poi all’età di ventiquattro
anni veniva assunto in ruolo presso l’Amministrazione delle
Poste , dove ha prestato onorato servizio per 36 anni. Il suo primo
impiego, fu a Milano, ma la sua carriera la porta a compimento nel
suo paese Calangianus , dove si vede collocato a riposo il primo
gennaio 2008. Amante della poesia in genere, scrive poesie e racconti
da oltre quaranta anni. Ha creato una nutrita raccolta di poesie
di carattere personale, (oltre duecento) dove ne racconta ogni passo
significativo della sua esistenza. Solo dal dicembre 2011, si affaccia
per caso, al mondo dei concorsi di poesia sarda, partecipando per
la prima volta al premio Lungoni di Santa Teresa di Gallura, invogliato
da un suo caro compagno di adolescenza, Gianfranco Garrucciu, poeta
gallurese affermato. Nel 2012, partecipa per la seconda volta al
concorso di poesia Gallurese e Corsa “Lungoni” conseguendo
il secondo premio con la poesia Ammenti, Frizìa e Pinséri.
Nel corso dell’ anno 2013, consegue il terzo premio al concorso
di prosa “ Conti gaddhuresi e cossi” di Aggius col racconto
“La Lovia Avra”.
Nel 2015, sempre nello stesso concorso, gli viene assegnato il secondo
premio, col racconto “L’amori no è ciuddha”e
nel 2016, partecipando ancora, si vede insignito del primo premio
col racconto “ Li dinà di l’avaroni”. Questi
i riconoscimenti tra i più significativi. Nel corso degli
anni, ha partecipato a diversi altri concorsi di poesia e prosa,
organizzati nelle varie località dell’isola, conseguendo
altri diversi riconoscimenti. Partecipa a tutte le rassegne di poesia
non competitiva, predilige nelle sue opere la rima ai versi liberi,
cimentandosi nelle varie forme metriche. Ha sempre avuto la passione
per la poesia, cominciando a “pasticciare” sin da età
adolescenziale; autodidatta, partecipa agli incontri organizzati
dalla A.C.D. (attivita culturale dialettale), di Arzachena, dove
ha acquisito interessanti conoscenze sulla grammatica e sintassi
della sua lingua. Scrive solo in lingua gallurese seguendo le proposte
ortografiche suggerite appunto, dalla Consulta. Socio fondatore
dell’Associazione Poeti Galluresi intitolata al compianto
poeta Giacomo Murrighili. Organizza in qualità di segretario,
il premio di poesia CARAGNANI col patrocinio del Comune di Calangianus.
Conta a breve, di affidare alla stampa alcune sue raccolte di poesie
e racconti. Trascorre le sue ore libere all’aria aperta nella
sua amata “Villa Triste” in località “Lu
Pastinacciu,” dove si diletta tra le altre cose, nella cura
dell’orto di famiglia .